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 2010  settembre 18 Sabato calendario

La visita del Papa nel Regno Unito è piena di spine. Ieri Scotland Yard ha arrestato sei uomini sospettati di voler attentare al pontefice

La visita del Papa nel Regno Unito è piena di spine. Ieri Scotland Yard ha arrestato sei uomini sospettati di voler attentare al pontefice. Cinque, tutti algerini e di età compresa tra i 25 e i 50 anni, sono stati presi all’alba in Baker street – la strada di Sherlock Holmes -, il sesto è stato catturato intorno all’ora di pranzo in una casa di Londra Nord. Del gruppo si sa poco: i primi cinque arrestati lavoravano come netturbini e sono stati fermati «perché sospettati di commissione, preparazione o istigazione ad atti di terrorismo». La polizia ha poi perquisito dieci uffici sparpagliati tra la parte orientale e quella settentrionale della città. Del sesto individuo non si sa niente. Gli agenti si sarebbero mossi in base a una soffiata (così dice la Bbc). Il “Daily Telegraph” ha scritto, sulla base di rivelazioni anonime, che i sei volevano assassinare Benedetto XVI. Il percorso che il pontefice seguirà oggi e ancora domani, giornata della canonizzazione del cardinale John Harry Newman, non è stato modificato. Segno che gli arresti non sono – non dovrebbero essere – il segno di una trama più vasta.

Perché ha parlato di visita “piena di spine”?
Il Papa ha avuto parecchie contestazioni. Del resto si sono viste anche in televisione: cartelli contro i preti pedofili, sì alle donne-prete, sì ai diritti dei gay eccetera. Il clima generale, non così favorevole come accade in genere quando Benedetto arriva in terra straniera, si riflette in quello che hanno scritto i giornali fin dalla vigilia. Attaccano il «pontificato oscurantista che nega le unioni gay, condanna il preservativo come mezzo di prevenzione dell’Aids, ostacola i progressi scientifici e non denuncia alle autorità civili i colpevoli di pedofilia». Il “Guardian” ha pubblicato una lettera di cinquanta intellettuali secondo i quali al Papa non dovrebbe essere concesso l’onore di una visita di Stato, la prima tra l’altro da quando c’è stato lo scisma cinque secoli fa. Tra i cinquanta ci sono Richard Dawkings – lo scienziato che ha inventato i memi – e il famoso scrittore Ken Follett. La lettera è durissima: «Ratzinger è il capo della seconda più malefica religione del mondo e dovrebbe stare in prigione». Oggi Dawkings sarà alla testa di una marcia contro il Pontefice, «Protest the Pope»

Perché tanto odio?
Prima di tutto per la storia dei preti pedofili. Channel Four ha trasmesso un’inchiesta da cui risulta che il 50 per cento dei sacerdoti condannati per pedofilia continua a esercitare. Benedetto XVI, rispondendo il primo giorno alle domande dei giornalisti, dopo aver ammesso che «sui preti pedofili non abbiamo vigilato abbastanza, per me le rivelazioni degli abusi sono state uno choc», ha aggiunto che a chi è stato condannato per quel tipo di reato deve essere interdetta «ogni possibilità di accesso ai giovani». E invece… Margaret Kennedy, attivista dell’Associazione “Sopravvissuti agli abusi dei preti cattolici”, ha detto: «Per te volte abbiamo chiesto di incontrarlo e nessuno ci ha risposto. Allora non ci resta che sfilare. Oggi Benedetto XVI vedrà dieci persone come noi e il suo messaggio è chiaro: tutto quello che ci diremo dovrà restare segreto».

Perché dice che è la prima visita di un papa in Inghilterra? Non c’era andato anche Wojtyla?
E alla vigilia era stato accolto con analoga diffidenza. Però aveva preso subito in bracco un bambino disabile e gli inglesi s’erano innamorati di colpo. Wojtyla c’era andato come pastore delle anime, come capo religioso. Benedetto invece – e in questo senso è la prima volta – è andato in Inghilterra come capo di Stato.

Ma c’è un pregiudizio verso i cattolici in quel paese?
È uno storia antichissima, che risale allo scisma di Enrico VIII, nel XVI secolo. Il re inglese, quello che ebbe otto mogli, non voleva farsi legare le mani da Roma e fondò una chiesa sua, cristiana sì, ma “anglicana”, di cui il capo era lui. Seguirono cinquecento anni di lotta dichiarata. Lotta religiosa, ma anche politica: gli inglesi sono stati i principali alleati del nostro Risorgimento e una corrente di pensiero che adesso ha un certo successo sostiene che Londra finanziò Cavour e Garibaldi proprio perché abbattessero la Chiesa di Roma.

• Ma questi odi durano ancora?
I commentatori dicono che i due imperi hanno bisogno uno dell’altro. Il papa vuole – e lo ha detto – che gli inglesi, pur sempre cristiani, facciano la loro battaglia insieme a lui contro estremismo ateo, laicismo aggressivo, relativismo, multiculturalismo. La pace tra San Pietro e Westminster dovrebbe essere siglata domani, con la beatificazione di questo cardinale Newman, che nell’Ottocento visse al confine tra chiesa anglicana e chiesa cattolica. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 18/9/2010]