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 2010  settembre 27 Lunedì calendario

Secondo le notizie di ieri, Napoli dovrebbe essere ripulita dalla spazzatura entro martedì, una giornata molto significativa…• Perché significativa?Il giorno dopo Berlusconi parlerà alla Camera, esporrà i famosi cinque punti e forse chiederà addirittura la fiducia

Secondo le notizie di ieri, Napoli dovrebbe essere ripulita dalla spazzatura entro martedì, una giornata molto significativa…

Perché significativa?
Il giorno dopo Berlusconi parlerà alla Camera, esporrà i famosi cinque punti e forse chiederà addirittura la fiducia. È molto probabile che opporrà al teatrino della politica, di cui sono specialisti secondo lui tutti gli altri e soprattutto quelli del Pd e i finiani, i meriti del governo del fare, che, come dice sempre, ha saputo affrontare l’emergenza economica, eccetera eccetera. Tra le medaglie del governo del fare c’è la famosa impresa del 2008, realizzata in poche settimane appena vinte le elezioni: ripulire Napoli che era sommersa da tonnellate e tonnellate di spazzatura, di cui il governo Prodi non aveva colpevolmente saputo liberarsi. Il rischio era (e non è del tutto scongiurato) che al discorso di Berlusconi l’opposizione possa facilmente opporre che il suogoverno del fare ha in realtà il respiro corto e risolve i problemi con palliativi. Esempio: il ritorno della spazzatura a Napoli.

Come mai è tornata?
C’è una ragione profonda e una ragione, anzi due ragioni immediate. La ragione profonda è questa: nel 2008 si decise di militarizzare le discariche in modo che i magistrati e la popolazione non potessero impedirne l’utilizzo. Era un provvedimento che aveva una sua logica, perché si trattava di risolvere un’emergenza intollerabile. Ricorderà che i mucchi di immondizia si vedevano in televisione, e non solo sui teleschermi nostri, ma anche su quelli del resto del mondo. Era un colpo tremendo all’immagine di tutto il Paese, che ha nel turismo una delle sue fonti di reddito più importanti. Quindi, bene per la militarizzazione, e bene anche per le discariche, e sia pure piazzate dentro parchi naturali, purché si trattasse di provvedimenti temporanei. Mentre le discariche avrebbero affrontato l’emergenza e la gestione del problema per uno o due anni, si sarebbero costruiti – così diceva il governo a quel tempo – quattro termovalorizzatori. E si sarebbe avviato il ciclo della raccolta differenziata, in modo che non si corresse mai più il rischio di vedere deturpati quei territori di magica bellezza. E invece…

I termovalorizzatori non sono stati costruiti? La raccolta differenziata non è stata avviata?
Purtroppo no. C’è un solo termovalorizzatore, ad Acerra, e funziona solo per due terzi della sua capacità. Quanto alla raccolta differenziata, la legge stabilisce che il 40% dei rifiuti sia separato all’origine, cioè si trattarebbe di differenziare almeno tremila tonnellate sulle settemila che Napoli produce ogni giorno. Invece si arriva al massimo a 1.400. Non ci sono gli impianti di compostaggio e i sette centri di raccolta continuano a ritirare l’immondizia senza trattarla. Lo scorso aprile è venuta a ispezionare la discarica di Terzigno Judith Merkeis, capodelegazione della commissione Petizioni del Parlamento europeo, e ha scoperto che a Terzigno non si pratica nessuna tritovagliatura e che la provenienza dei rifiuti non è affatto certa.

È questo che ha scatenato le proteste dei cittadini?
No. Le proteste si riferiscono ad altre due questioni. Prima questione: Bertolaso vuole aprire una seconda discarica a Terzigno (che a dicembre sarà piena e non più utilizzabile), e la popolazione non vuole. Il sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella, passa la notte in una tenda montata davanti al Comune e sta facendo lo sciopero della fame. L’altro giorno ci sono stati scontri con cariche della polizia e tre feriti: i cittadini volevano impedire agli autocompattatori di raggiungere la discarica. Sono annunciate altre proteste oggi e domani, e una riunione, domani, dei sindaci dell’area (Boscotrecase, Terzigno e Trecase). Decideranno di spegnere le luci dei paesi per tre minuti e di proclamare per giovedì una giornata di lutto cittadino. Non vogliono a nessun costo quell’altra discarica.

Quale la seconda questione?
A Enerambiente, la società veneta che due anni fa ha vinto la commessa per occuparsi dei rifiuti napoletani, sarà ridotto l’appalto da novembre. Si accinge quindi a tagliare il subappalto alla cooperativa di ex detenuti Davideco che ha fino ad oggi ha materialmente messo le mani nella spazzatura. I lavoratori si sono ribellati. Ed ecco il perché dei sacchetti bruciati e dei camion messi fuori uso.

La camorra?
La Chiesa locale dice che non c’entra. Ma Roberto Saviano ha ricordato che i rifiuti sono una formidabile fonte di reddito e di clientelismo politico, soprattutto finché restano un problema. A risolvere il problema definitivamente ci rimetterebbe troppa gente. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 27/9/2010]