La Gazzetta dello Sport, 28 settembre 2010
Domenica sera, a Lazzate (provincia di Monza e Brianza), era in corso una selezione per Miss Padania, c’erano Bossi e suo figlio Renzo, e a un certo punto Bossi ha pronunciato un discorso e in mezzo al discorso ha messo queste parole: «Sulla storia del Gran Premio di Formula uno spostato a Roma, i romani se lo possono dimenticare, Monza non si tocca e a Roma possono correre con le bighe
Domenica sera, a Lazzate (provincia di Monza e Brianza), era in corso una selezione per Miss Padania, c’erano Bossi e suo figlio Renzo, e a un certo punto Bossi ha pronunciato un discorso e in mezzo al discorso ha messo queste parole: «Sulla storia del Gran Premio di Formula uno spostato a Roma, i romani se lo possono dimenticare, Monza non si tocca e a Roma possono correre con le bighe. Basta con Senatus Populusque Romanus (SPQR) “Il Senato e il Popolo Romano”, io dico: “Sono Porci Questi Romani”». È seguita una valanga di polemiche, tra le quali una lettera di protesta di Alemanno a Berlusconi («Dopo avere a lungo pazientato e minimizzato prese di posizione di questo genere sono costretto a chiedere ufficialmente di intervenire presso tutti i suoi ministri affinché mantengano un atteggiamento più istituzionale e più rispettoso del ruolo di Roma Capitale e dei suoi quasi tre milioni di cittadini»).
• Lei, che da mezzo secolo vive a Roma, ed è dunque praticamente un romano, si sente offeso?
No, non mi sento offeso per niente. Anzi, la frase mi fa sorridere. La diceva Boldi nel film 2000 e ½ anni fa, dei fratelli Vanzina. Ci si può offendere per una battuta dei Vanzina, che oltre tutto sono romani? Alemanno dice che Bossi ha copiato da Goscinny e Uderzo, ma non è vero. Obelix dice: «ils sont fous ces Romains», cioè «Sono Pazzi Questi Romani», anche se fous non è proprio “pazzi”, ma piuttosto “scemi”. Detto più brevemente: Bossi ne dice di tutti i colori, ma, come ha notato subito ieri il romano e romanista Gasparri, ha votato senza discutere il provvedimento per Roma capitale e lo scorso 20 settembre, in occasione dei discorsi che hanno esaltato i 140 anni di Roma capitale, non ha detto una parola e ha imposto ai suoi di star zitti. Ci voleva un contraccolpo a queste prove di responsabilità, qualcosa che permettesse ai suoi di dire: «Bossi è sempre Bossi». Ecco, il contraccolpo è arrivato.
• Quindi, si tratterebbe ancora una volta di propaganda?
Domani Berlusconi parla alla Camera. Il capo della Lega vuole le elezioni. Se a Montecitorio succedesse qualcosa, giovedì potremmo già essere in campagna elettorale. Bossi non si fa certo trovare impreparato per un’eventualità simile. Battute simili mandano in sollucchero i suoi.
• Reazioni?
Quelli del Pdl non hanno detto niente, o hanno minimizzato, riducendo l’insulto di Bossi al rango della «solita battutaccia». Il Pd vuole presentare una mozione di sfiducia individuale contro il capo leghista, che è anche ministro delle Riforme. Franceschini: «Le parole del ministro Bossi su Roma e i romani definiti “porci” hanno superato ogni soglia di tollerabilità. La mozione di sfiducia obbligherà l’aula e ogni singolo parlamentare di maggioranza e opposizione a pronunciarsi individualmente con l’appello nominale sulla conciliabilità delle parole di Bossi e il suo ruolo di ministro». I Verdi stanno raccogliendo firme «per chiedere a Bossi un risarcimento collettivo di milioni di euro contro le ingiurie rivolte a Roma e ai suoi cittadini». Per la querela anche quelli della Lista Bonino-Pannella. La Uil ha convocato per il 4 ottobre alle 20 una serenata in piazza Pasquino. Su Facebook sono stati costituiti due gruppi “Roma querela Bossi”. Ieri sera gli iscritti erano circa 850.
• Ma ha senso spostare il Gran Premio da Monza a Roma?
No, non ha senso. Ma Ecclestone ha sempre detto che non si tratterebbe di cancellare Monza per far posto a Roma, ma di far correre casomai due Gran Premi in Italia.
• Si possono correre due Gran Premi nello stesso paese?
In Italia, dal 1981 al 2006, ci sono state Monza e Imola (Gran Premio di San Marino). In Spagna si corre a Barcellona e a Valencia. In Germania per parecchio tempo il circo s’è presentato sia al Nürburgring che a Hockenheim. I precedenti storici esistono. E l’idea di Roma nasce da due considerazioni: l’enormità delle spese necessarie per costruire un autodromo e una certa perdita d’interesse, a livello planetario, per la Formula 1. Relativamente alle spese: per mettere su i circuiti in Malesia, Cina e Turchia si sono spesi più di 150 milioni di dollari. Abu Dhabi ha tirato fuori un miliardo. A Roma si correrebbe in città, facendo perno sull’Eur e senza costruire strutture dedicate. Ci si immagina che un pubblico molto consistente seguirebbe la corsa dal vivo. E, anche in tv, Ecclestone si figura che lo spettacolo dei bolidi in un luogo tanto famoso attirerebbe spettatori. Perché – dice lui – di spettatori a livello planetario il Gran Premio ne ha persi, soprattutto «per lo sviluppo noioso delle gare». [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 28/9/2010]