La Gazzetta dello Sport, 3 giugno 2011
Bisogna tornare sulla storia dei cetrioli, intanto perché le cose non stanno come ce le hanno raccontate fino ad ora, poi perché i casi stanno aumentando, i morti in Europa sono a questo punto 18, gli infettati in Germania almeno mille più altri 600 in Svezia, Danimarca, Gran Bretagna, Austria, Svizzera e Olanda
Bisogna tornare sulla storia dei cetrioli, intanto perché le cose non stanno come ce le hanno raccontate fino ad ora, poi perché i casi stanno aumentando, i morti in Europa sono a questo punto 18, gli infettati in Germania almeno mille più altri 600 in Svezia, Danimarca, Gran Bretagna, Austria, Svizzera e Olanda. Potrebbe esserci anche un caso francese: a Saint-Diè (Francia Orientale) un uomo è morto dopo aver mangiato un panino con insalata e pomodoro. Non si sa se lo abbia ammazzato il sandwich, ma – come ha detto Jean Richert, procuratore di Epinal – non si può neanche escludere. In Italia, per ora, tutto tranquillo: l’epidemia è alle porte, ma, a quanto pare, non ha travalicato le Alpi. I Nas hanno sequestrato 16 quintali di cetrioli provenienti dalla Spagna e li stanno analizzando. I risultati si sapranno stasera.
• Non ho capito se i cetrioli c’entrano o no.
Sembrerebbe di no. Il tipo di Escherichia coli
isolato nei famosi cetrioli spagnoli che stanno all’inizio di questa storia non
è lo stesso di quello trovato nei pazienti morti. Gli Escherichia assassini
sono stati mandati a Pechino e i cinesi del Genomics Institut hanno sequenziato
un dna mai visto prima. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo
delle malattie ha messo in rete la descrizione del killer: «Stec 0104:H4
(Stx2-positivo, eae-negativo, hly-negativo, ESBL, aat, aggR, aap)». Non mi
chieda di decrittare quella stringa di test so solo – perché ce lo hanno
spiegato ieri – che «le sequenze genetiche preliminari mostrano che il ceppo è
una forma mutante di due diversi batteri dell’E. coli» come ha detto Hilde
Kruse, esperta di sicurezza alimentare dell’Organizzazione Mondiale della
Sanità. La parola “mutante” mi fa capire, in base all’esperienza relativa alle
precedenti epidemie, che la preparazione eventuale di una terapia non sarà
semplice. Se il batterio è nuovo, la cura non c’è.
• Esisteranno magari batteri simili.
Il più simile (simile al 93%) è stato isolato tempo
fa in Africa centrale con il sierotipo EAEC 55989 (sto scrivendo a pappagallo
numeri e sigle che non capisco). Questo tizio africano provocava diarree
violentissime e resisteva bellamente ad amminoglicosidi, macrolidi,
beta-lattamici e altri antibiotici.
• Come mai al centro di tutto si trova la
Germania?
Adesso che è stata smontata la storia della partita
di cetrioli contaminata per strada, l’origine tedesca dell’epidemia è ancora
più misteriosa. L’epicento è ad Amburgo. Gli ospedali tedeschi sono in
difficoltà. Le autorità pensano di chiedere alla popolazione donazioni di
sangue in massa. Si teme che il plasma, con l’approssimarsi delle vacanze,
possa scarseggiare.
• E la Spagna?
È innocente. Gli spagnoli sono fortemente
intenzionati ad agire non si sa se contro la Germania o contro la Ue o contro
tutti e due perché le prime informazioni l’hanno messa sotto accusa e questo ha
determinato un crollo verticale delle esportazioni di frutta e verdura: il 90
per cento del prodotto agricolo spagnolo viene venduto in Europa, la paralisi
di questo commercio sta provocano perdite per 200 milioni a settimana, secondo
i dati diffusi dagli stessi spagnoli. Zapatero e gli altri politici accusano la
Germania di «atteggiamento irresponsabile» e vogliono chiedere i danni. «Siamo
costretti a buttare tonnellate di prodotti» ha detto Jorge Brotons, presidente
della Federazione degli esportatori spagnoli. Accuse all’Europa arrivano anche
dalla Russia, che ha a sua volta bloccato le importazioni dal Continente. Alle
proteste della Ue («provvedimento sproporzionato») Gennady Onishchenko, capo
dell’agenzia di difesa dei consumatori, ha rispost «Quante altre vite di
cittadini europei devono essere perdute prima che le autorità europee si
decidano ad affrontare il problema?». È difficile dargli torto. Per l’Italia,
l’esportazione di frutta e verdura in Russia non vale molto, 4,4 milioni di
euro l’anno. Però abbiamo già perso 20 milioni di export nel resto d’Europa. In
una sola settimana. La Coldiretti ha ricordato che, se si fanno i conti a partire
dalla mucca pazza (2001) il danno economico provocato dal panico alimentare
ammonta a cinque miliardi di euro.
• Consigli da dare per non farsi del male da
soli?
I soliti. Lavarsi sempre le mani prima di mangiare e
dopo essere andati in bagno, lavare bene frutta e verdura, sbucciarla,
consumare solo verdura cotta, carne ben cotta, latte pastorizzato, avvertire i
medici se sintomi come diarrea, vomito o febbre si manifestano in modo
prolungato, specie se si tratta di anziani, bambini e persone immunologicamente
compromesse
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 3/6/2011]