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 2010  ottobre 23 Sabato calendario

Ieri la politica, ai suoi massimi livelli, s’è occupata di Terzigno e dei relativi problemi di rifiuti e di ordine pubblico

Ieri la politica, ai suoi massimi livelli, s’è occupata di Terzigno e dei relativi problemi di rifiuti e di ordine pubblico. Il premier ha annunciato che Bertolaso, capo della pProtezione Civile, si trasferirà a Napoli e opererà d’intesa con le istituzioni locali. Napolitano, poco dopo ha fatto la seguente dichiarazione: «È indispensabile che nessuno - nessuna istituzione, nessuna comunità, nessuna forza politica - si sottragga alle proprie responsabilità, al dovere di contribuire al superamento della crisi. Mi attendo che vengano dai napoletani comportamenti ispirati a un rinnovato, più forte senso civico e spirito di solidarietà. Ho seguito con profonda pena e crescente allarme la nuova crisi dei rifiuti a Napoli, le gravi tensioni che sono insorte e la situazione di avvilente degrado che essa ha determinato in provincia e in città. Era necessario e urgente che il governo si assumesse le sue responsabilità: e oggi l’ha fatto al più alto livello».

Bene, in che consiste questo “alto livello” di cui parla il Presidente?
Un vertice, presieduto dal premier, con Gianni Letta, Bertolaso, Tremonti, Maroni, Stefania Prestigiacomo e il governatore della Campania, Stefano Caldoro.

Che c’entra Tremonti?
Sono stati messi a disposizione dei comuni che ospitano le cave, e quindi di Terzigno che ne avrà due, 14 milioni di euro (“fondi per opere di compensazione”).

Questo ha calmato le acque?
Il sindaco della cittadina, Domenico Auricchio, ha risposto così: «A noi non interessano né soldi né opere. L’obiettivo è uno solo: scongiurare l’apertura di cava Vitiello». Le acque non si sono affatto calmate, ieri ci sono stati altri incidenti: occupazione dei binari nella Circumvesuviana a San Giuseppe Vesuviano (linea Sarno-Ottaviano-Napoli), furgoncino del latte assaltato, capovolto e dato alle fiamme a Boscoreale, dieci molotov trovate nella discarica, i manifestanti hanno anche sbarrato tutte le vie d’accesso alla Sari. Non ci si arriva né da Terzigno né da Boscoreale. Quindi oggi sono possibili altri incidenti. Bossi ha detto che bisogna intervenire, «non possiamo aspettare che ci scappi il morto». Legambiente, con l’adesione dei sindaci di Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno, Trecase e del presidente del Parco Nazionale del Vesuvio, ha presentato un esposto alla procura di Nola per traffico illecito di rifiuti, disastro ambientale e inquinamento delle falde acquifere della discarica Sari. Judith Merkies, presidente della Commissione d’inchiesta parlamentare europea: «Si possono scordare di vedere sbloccare i 145 milioni di fondi europei attualmente congelati». All’attacco anche la diocesi: «Meglio poveri e dignitosi che sudditi e destinati a vivere di veleni, l’apertura di un’altra discarica sarebbe provocare la morte definitiva del territorio».

È così?
Berlusconi la vede diversamente. «Il sistema delle cave è provvisorio, in attesa dei termovalorizzatori che sono il sistema usato in tutto il mondo per smaltire i rifiuti. Tuttavia in Campania sono stati individuati come siti per discariche cave inutilizzate, che vengono poi ricoperte da un ampio strato di terra sul quale poi sorgeranno boschi e parchi. Quindi attraverso qualcosa di utile alla collettività, come lo smaltimento dei rifiuti, viene anche risanato l’ambiente e il territorio laddove si erano aperte delle ferite». Secondo lui non c’è nessuna emergenza, è solo venuto a mancare un anello in un piano che a suo dire è perfetto (quello pensato due anni fa). Adesso dice che basteranno dieci giorni per mettere tutto a posto.

Problemi per la salute?
Il ministro competente, cioè Fazio, ha assicurato al governo che non ce ne sono. Bertolaso ha dato la seguente lettura tecnica della situazione: «Il termovalorizzatore di Acerra sta funzionando perfettamente: ieri ha bruciato 1.550 tonnellate di rifiuti, producendo energia elettrica sufficiente per illuminare diversi comuni. Entro novembre funzionerà a pieno regime: due linee sono già in funzione e la terza linea a fine novembre sarà aperta. Napoli soffre di problemi di rifiuti da due settimane, ma è anche una città ordinariamente sporca perché la raccolta ha avuto spesso battute di arresto. Per la gestione dei rifiuti del Napoletano sono attive 5 discariche che hanno una disponibilità ancora di oltre un milione di tonnellate, ma sono previste altre 3 discariche che saranno aperte in tempo prima che finisca la disponibilità delle altre 5. E poi saranno aperti i termovalorizzatori di Napoli e Salerno: con l’entrata a regime dei due impianti si risolverà tutto». [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 23/10/2010]