2 giugno 1946
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Togliatti: «Repubblica, garanzia di progresso per tutti»
• L’editoriale di Palmiro Togliatti sull’Unità del 2 giugno 1946.
«Tutti
coloro che conoscono la storia politica d’Italia degli ultimi decenni sanno che
un periodo nuovo si è aperto nel 1944, quando i partiti comunista e socialista,
rompendo una vecchia tradizione, sono entrati per la prima volta nel governo,
portando a questo e allo Stato l’adesione della classe operaia e delle grandi
masse lavoratrici.
Con questo
atto sono state aperte all’Italia nuove prospettive di sviluppo democratico e
di progresso sociale nell’ordine e nella libertà.
Ma è
evidente che vi sono gruppi conservatori e reazionari che respingono queste
prospettive, che vogliono il ritorno alla vecchia divisione in campi
inconciliabili, che aspirano a ricacciare le masse lavoratrici e i loro partiti
verso le posizioni del passato. Questi gruppi sono quelli che oggi, uniti
attorno alla dinastia dei Savoja, si battono contro la democrazia. Ciò che li
ha esasperati è la nostra politica di unità, la sola che possa portare l’Italia
alla salvezza.
La fazione
monarchica lavora per respingere l’Italia verso la disunione, verso la
scissione, verso la discordia. Questo dimostra tutto il suo atteggiamento: dal
blocco attorno ai Savoja dei gruppi testardamente fascisti e di tutte le forze
retrograde e intransigentemente reazionarie, sino agli episodi minori della
lotta, sino al risorgere dello squadrismo con bandiera monarchica per turbare
la campagna elettorale e intimidire i cittadini, sino alle campagne vergognose
di avvelenamento dell’opinione pubblica, di diffamazioni, di calunnie, di
violenze contro i partiti democratici e progressivi, e prima di tutto contro
gli iniziatori della politica di unità nazionale.
È chiaro!
Vi è una parte delle classi possidenti, la parte più ottusa, più egoista, più
reazionaria, che non vuole il progresso sociale nell’unità, nella libertà, nell’indipendenza
della Nazione. Questa parte spera nella vittoria monarchica per un “ritorno all’antico”,
per annullare l’impulso unitario dato da noi nel 1944 alla vita italiana.
Bisogna quindi
votare per la Repubblica e contro la monarchia se si vuole la unità della
Nazione.
Il bene d’Italia
sta nel fatto che la feconda collaborazione politica da noi iniziata continui
in un’atmosfera di rinnovamento democratico profondo. Chi vuole impedirlo,
qualunque sia il pretesto di cui si serve per giustificarsi, lavora al danno
del nostro Paese.
Il trionfo
della Repubblica è garanzia di progresso pacifico per tutti.
Il voto per
la monarchia è voto per la disunione, per la discordia, per la rovina d’Italia!»
Palmiro Togliatti
[Un. 2/6/1946]