vanity, 1 marzo 2004
Prossime elezioni in Spagna e Russia
• Il 14 marzo, si vota in Spagna e in Russia. Basterà sapere quel che segue:
• Spagna. Oggi la Spagna è governata dal Partito Popolare, cioè il centro-destra. Il suo capo è José Maria Aznar. Guida il Paese da otto anni. Non parteciperà personalmente alle elezioni: ha annunciato che, dopo otto anni, è ora di chiamare al governo gente nuova. Il suo successore, da lui stesso insediato, si chiama Mariano Rajoy. Tutti i sondaggi dicono che il Partito Popolare, cioè il centro-destra, vincerà forse addirittura in modo schiacciante. L’anno scorso, quando la Spagna appoggiò senza esitazioni l’intervento americano in Iraq, gli spagnoli contrari all’intervento risultarono il 92 per cento (92 per cento). Vi furono manifestazioni antigovernative enormi. L’opposizione sembrava a un passo dalla vittoria. Senonché: la Spagna, in questi otto anni, ha aumentato la sua ricchezza del doppio rispetto a quella di tutte le altre nazioni europee. Il Paese ha prestigio internazionale, stabilità politica, soldi. In gennaio si è toccato il record di vendita delle auto (99 mila). L’Eta, cioè il terrorismo basco, ammazza molto meno di prima: tre morti l’anno scorso, contro i trenta che in media sono stati uccisi ogni anno in passato.
• Si vota per il presidente e Putin gode al momento, nei sondaggi, dell’80 per cento dei suffragi. I suoi avversari: un venditore di vodka, un ex autista, un politico che ha detto “di non voler vincere perché Putin è un grand’uomo”, il leader di un finto partito fondato dal Cremlino per toglier voti ai comunisti, e Irina Khakamada, che guida la destra e non ha nessuna speranza. E’ possibile che vi siano brogli all’incontrario, cioè maneggi per far aver qualche voto in meno a Putin e dare alle elezioni un’apparenza più seria. Gli esperti dicono che è interessante soprattutto la scelta del primo ministro, uno sconosciuto Mikhail Fradkov che non appartiene né al partito dei liberisti (che vogliono mercato e affari) né a quello dei burocrati ex Kgb (che vogliono più presenza dello Stato). La comunità straniera reclamava un liberista, ma si accontenta di non avere un burocrate. Alla Borsa di Mosca si fanno affari d’oro. Putin, con il suo sconosciuto, tiene in scacco tutti e due i partiti e li annulla uno con l’altro. [Giorgio Dell’Arti]