Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2004  marzo 11 Giovedì calendario

Grave atto terroristico a Madrid

• Dieci esplosioni nelle stazioni ferroviarie di Madrid hanno causato circa 200 morti e 1400 feriti: è uno dei più gravi atti terroristici mai verificatisi in Europa, secondo solo all’attentato contro il volo della compagnia Pan American, precipitato nel 1988 a Lockerbie, in Scozia (270 morti). Le bombe esplose sono 10, su 4 treni (la prima alle 7.39): 3 su un convoglio fermo a Atocha, 4 su uno in avvicinamento ad Atocha, una su un treno fermo a Sant’Eugenia e 2 su uno a El Pozo. Altri 3 ordigni non sono esplosi (in un caso i terroristi avevano sbagliato a mettere la sveglia sul telefonino usato per l’innesco: 7.39 pm invece che am). I terroristi speravano che la stazione di Atocha facesse la fine delle Torri Gemelle: costruzione simbolica della capitale spagnola, sarebbe dovuta crollare nell´esplosione simultanea di due convogli, che avrebbe provocato un massacro tra le migliaia di pendolari in arrivo e in partenza. bastato un piccolo ritardo (due minuti) di uno dei treni provenienti da Alcalá de Henares per far fallire il piano: gli ordigni sono esplosi sulle carrozze di testa e di coda poco prima dell´ingresso in stazione. Il governo spagnolo ha subito dato, senza il minimo dubbio, la colpa ai baschi dell’Eta, ma nelle ore successive due rivendicazioni di Al Qaeda (la cui autenticità è tutta da verificare), la coincidenza 11 settembre-11 marzo (due anni e mezzo esatti dal massacro di New York) ed altri indizi hanno fatto propendere per la rete di Bin Laden. Molti spagnoli hanno pensato che il governo stava nascondendo la verità e questo spiega almeno in parte l’inaspettato successo socialista nelle elezioni di domenica. [Giorgio Dell’Arti]