vanity, 21 marzo 2004
Saltato il derby Roma-Lazio
• Lazio e Roma non sono riuscite a giocare il loro derby. Alla fine del primo tempo (0 a 0) s’è diffusa la falsa voce che la polizia aveva ammazzato un bambino e la tensione è salita al punto che l’arbitro Rosetti ha preferito rinviare tutto. E’ seguita un po’ di guerriglia urbana notturna. In definitiva non varrebbe neanche la pena di parlarne se non fosse che quello di domenica scorsa era forse l’ultimo derby in serie A delle due romane, che stanno per fallire sotto una montagna di debiti. Prima della gara Totti ha detto al Tg1: “Piuttosto che restare in una Rometta me ne vado” (c’è già l’offerta del Real Madrid). Sensi non apre più bocca. Il resto del calcio non sta meglio. Carraro, capo della Federazione, ha detto che su 62 squadre 25 non hanno oggi le carte in regola per iscriversi al prossimo campionato. Berlusconi ha promesso che farà pagare ai club le tasse arretrate a rate, in dieci anni e senza interessi. Ma interverrà l’Europa, in questo caso, e imporrà di estendere il favore a tutte le altre imprese non calcistiche. Le serie A e B devono al fisco 520 milioni di euro. Il titolo della Lazio è stato sospeso in Borsa a tempo indeterminato. Zamparini, padrone del Palermo, ha in mano, come pegno per un credito di 7,8 milioni di euro, l’8 per cento della Roma e ha detto che tra pochi giorni lo metterà all’asta. Il Monza è fallito venerdì scorso. [Giorgio Dell’Arti]