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 2004  marzo 29 Lunedì calendario

Berlusconi e le squadre di calcio senza soldi

Berlusconi ha passato la settimana scorsa a cercare una soluzione per le squadre di calcio senza soldi, non l’ha trovata (si oppongono tutti, anche Ciampi), è andato allora sabato a farsi un bagno di folla a Palermo e domenica a Cernobbio, dove erano riuniti i commercianti. Qui ha detto: che nella prossima legislatura si riformerà la legge elettorale e si darà alla coalizione vincente un premio di maggioranza; che in Italia ci sono troppe festività e qualcuna va abolita. “Gli italiani devono lavorare di più. Anche questo fa Pil”.

• I dirigenti delle squadre di calcio in crisi – e in particolare quelli di Roma e Lazio –, saputo che il governo non gli avrebbe rateizzato i debiti con il fisco, hanno d’un tratto fatto mostra di ottimismo. Da dove derivi questo ottimismo non si sa. Sul calcio Berlusconi ha detto domenica a Cernobbio: “Sono pessimista”. Capitalia ha fatto sapere che non tirerà fuori un soldo. I tre tifosi che hanno impedito, l’altra domenica, di giocare Lazio-Roma sono usciti subito dal carcere. Non ci saranno sanzioni né per la Lazio (che ospitava la partita e quella era un’invasione di campo) né per la Roma (i quattro erano suoi tifosi). I giornali hanno scritto parole molto preoccupate sulle organizzazioni degli ultras di tutte le squadre. Si tratta di un esercito di 60 mila uomini che impone molto spesso la sua volontà alle aziende calcistiche. Il Modena aveva confermato Malesani, ma i tifosi si sono presentati negli spogliatoi e hanno fatto sapere che Malesani non andava bene. Malesani è stato subito licenziato. Siamo ai confini della malavita? Forse. A Belgrado venerdì sera un tizio in barba e cappello ha ammazzato a pistolettate Branko Bulatovic, segretario della Federazione calcio jugoslava (cioè serbomontenegrina). Bulatovic combatteva le dieci organizzazioni che in quel paese raccolgono le scommesse. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la cancellazione dal novero delle partite su cui si poteva puntare di Ofk Beograd-Sutjeska. Da molti anni questo incontro si svolge sempre allo stesso modo, 0-1 dopo il primo tempo, 2-1 alla fine. Bulatovic aveva vietato di scommettere sulla partita per "manifesta corruttela". Pochi giorni dopo l’hanno ammazzato. Non ci riguarda? Nel campionato di serie B 2001-2002, ultima giornata, la Ternana per andare in B non doveva vincere e bisognava che le altre tre squadre, tutte in trasferta, facessero 3 punti. Matematicamente, una probabilità su 50, circa. Sportivamente anche di meno: l’avversario della Ternana era il Bari, che non aveva alcun interesse al risultato. Le altre tre giocavano contro fior di formazioni, che si fecero tutte battere in casa. C’era qualche materia per ricorrere, ma la Fiorentina fallì e gli umbri furono ripescati. Non ci fu nessuna indagine. A proposito: la settimana scorsa la magistratura ha messo sotto inchiesta Carraro, Matarrese e Petrucci per il gran caos delle promozioni-fidejussioni del campionato 2002-2003.

• Capitalia non dà soldi né fidejussioni al calcio per via dello scandalo Parmalat-Cirio. Inoltre i conti delle banche non sono buoni, anche per via del problema delle “cartolarizzazioni”. Significa questo: quando la banca non riesce a incassare un credito, lo “cartolarizza”, cioè lo vende a società specializzate che lo pagano tra il 25 e il 40 per cento dell’importo e poi pensano loro a rifarsi sul debitore. S’è scoperto però che le banche italiane, a differenza di quelle straniere, si tengono, in questi contratti, una quota di rischio nel caso poi il debito sia effettivamente inesigibile, Perché facciano questo non si è capito. Tremonti, sempre a Cernobbio, ha accusato la Banca d’Italia di aver perso 4,6 miliardi di euro sui cambi, cioè sulla discesa del dollaro (“hanno dimenticato di fare le ricoperture”). La Banca d’Italia ha risposto per le rime. Berlusconi ha smorzato. Quest’ultima polemica potrebbe preludere al tentativo di dare un po’ di fiato all’economia attraverso la vendita delle riserve auree del paese. Abbiamo in cassa oro per 27 miliardi di euro (43 grammi a testa) e dicono un po’ tutti che non ci serve. I tedeschi hanno già deciso di vender qualcosa. In quarant’anni gli americani hanno dimezzato le loro riserve, noi le abbiamo aumentate del 50 per cento. Naturalmente se si mette l’oro in vendita il suo prezzo scende. [Giorgio Dell’Arti]