vanity, 12 aprile 2004
Niente avviso della Commissione europea
• Non è arrivato l’avviso della Commissione europea all’Italia, ma l’annuncio che si sarebbe avviata la procedura per mandare un avviso all’Italia. L’avviso è un rimprovero: la Commissione rimprovera i paesi che sfondano o si accingono a sfondare il famoso tetto del 3 per cento, quello che regola il rapporto tra deficit e Pil. Dopo il rimprovero, con una procedura lunga e molto politica, arriva una sanzione economica. I Paesi che saranno avvisati o che risultano avvisabili sono sei: oltre all’Italia, hanno conti più o meno dubbi la Grecia, la Gran Bretagna, l’Olanda, la Francia e la Germania. Si deve però notare che il presidente della Commissione europea – quella che spedisce gli avvisi e gli annunci di avvisi – è Romano Prodi, che in Italia ha dato il suo nome alla lista nemica di Berlusconi. L’Economist (giornale che detesta Berlusconi) ha scritto sul penultimo numero che Prodi dovrebbe dimettersi dalla Commissione, vista l’evidente situazione di conflitto con la campagna elettorale italiana. Prodi ha risposto: “Ho diritto di fare politica”. Berlusconi è andato da Vespa a Porta a Porta e ha sostenuto che l’avviso è una faccenda elettorale: “Mi si fa la guerra a Bruxelles, per pigliar voti in Italia, tanto più adesso che voglio tagliare le tasse”. Due giorni dopo il Fondo Monetario Internazionale ha detto però che i conti dell’Italia non sono così male: il rapporto deficit/Pil sarebbe del 2,9 (secondo la Commissione europea: 3,2). [Giorgio Dell’Arti]