vanity, 8 aprile 2004
Uccide i figli a Busto Arsizio
• Il manovale Roberto Guaia, 41 anni, ha lasciato che la figlia Carmela Ilaria di 17 anni uscisse a comprare le sigarette, poi è andato a prendere a pugnalate con un coltello da cucina il figlio Denny, di 14 anni, che stava giocando alla play-station. In Busto Arsizio (Varese), alle sette di mattina. La figlia è tornata dalle sue compere e ha trovato il padre che stava finendo il fratello sul balcone. Il padre ha subito adoperato il coltello anche su di lei. L’assassino ha poi portato i due corpi in camera da letto e li ha sdraiati uno a fianco dell’altra, per rivederli com’erano da bambini. Era tutto sudato e sporco di sangue. S’è rassettato, ha indossato un abito nuovo, è uscito, ha telefonato al terzo figlio Manuel, gli ha chiesto di venire alla Basilica di San Giovanni. Il figlio ha detto di sì, ma poi ci ha messo troppo tempo. L’uomo è allora entrato in chiesa e si è confessato. Ha poi telefonato alla moglie Rita, che sta in Germania e che un anno fa l’aveva piantato: “Ho ucciso i tuoi figli. Quando li guarderai, pensa a tua madre”. I due figli morti erano venuti a passare con lui le vacanze di Pasqua. Davanti al magistrato l’assassino, che s’è consegnato subito dopo la telefonata, ha accusato la suocera dei suoi fallimenti. Era venuto da Gela nell’88, pensando di farsi ricco al Nord. Passava adesso tutte le sue ore al videopoker. Mesi fa, salito su un tetto, aveva minacciato di buttarsi se non gli avessero trovato un lavoro. [Giorgio Dell’Arti]