vanity, 13 aprile 2004
Rapine a Roma e Milano
• A Milano, all’angolo tra via Ripamonti e via Sibari (periferia sud), il gioielliere Giuseppe Maiocchi, di 53 anni, e suo figlio Rocco, di 27, hanno ucciso con quattro colpi di pistola Mihailo Marcovic, di 21 anni, figlio di una professoressa di Bar in Montenegro. Marcovic aveva preso a martellate la vetrina del negozio e, fatto il buco, arraffato tre orologi. Erano le cinque e mezza del pomeriggio. I due proprietari, che stavano dentro a parlare con dei clienti, sono usciti di corsa con le pistole in pugno e hanno sparato contro il giovane, che s’era rifugiato in macchina e stava abbassato a maneggiare i fili per farla partire. Il ragazzo è stato raggiunto al capo ed è morto due giorni dopo. I gioiellieri – che non avevano il porto d’armi – sono sotto inchiesta per omicidio colposo. Un migliaio di cittadini ha sfilato nel quartiere per difenderli. Sindaco e prefetto di Milano hanno detto che la situazione delle rapine a Milano è nettamente migliorata e non è il caso di lanciare allarmi: cinque sole l’anno scorso, due quest’anno. A Roma, però, tre giorni dopo, è accaduto l’inverso: venerdì scorso, nel quartiere Giardinetti (periferia sud-est), un Andrea Sbaraglia di 27 anni, arrestato in passato unidici volte, che adesso avrebbe dovuto essere in carcere e invece era a piede libero, ha ammazzato a pistolettate Maurizio Notargiacomo di 43 anni, che aveva appena aperto la tabaccheria. Sbaraglia voleva i soldi, Notargiacomo ha esitato. La polizia ha preso l’assassino perché una telecamera ha filmato la scena. Anche qui si è svolta subito una manifestazione spontanea, guidata dal parroco, per chiedere più sicurezza. Il sindaco Veltroni ha promesso che il quartiere sarà presto dotato di un distaccamento di polizia. Il ministro Castelli ha detto che è pronta, e andrà presto in discussione, una legge che allarga il concetto di legittima difesa e farà correre meno rischi penali a chi, trovandosi un malvivente in casa, si difenda sparando. [Giorgio Dell’Arti]