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 2004  aprile 26 Lunedì calendario

La Arvil ha scioperato

• La Arvil è un’azienda di Melfi (Potenza) che fornisce componenti alla Fiat locale, dove si montano Punto e Y. Ha scioperato, le componenti non sono arrivate, lo stabilimento ha avuto meno da lavorare, l’azienda ha mandato a casa i lavoratori. A questo punto ha scioperato per protesta tutta Melfi: la Fiat e le 23 aziende dell’indotto, con blocchi stradali eccetera. Senonché da Melfi si mandano componenti anche ad altri stabilimenti Fiat (per esempio, gli sportelli e i cristalli dell’Idea che si produce a Mirafiori arrivano da Melfi). Perciò, a partire dalla sera di mercoledì 21 aprile, altri stabilimenti Fiat (prima Mirafiori, poi Termini Imerese, Sevel di Val di Sangro, Atessa, e alla fine tutti tranne Cassino) si sono bloccati e i lavoratori sono stati messi in libertà. Dalla piccola vertenza locale è nata quindi una vertenza generale che riguarda la condizione dei lavoratori di Melfi. Qui, per un accordo stipulato all’inizio degli anni Novanta, venne aperto uno stabilimento dove si ammetteva che gli operai guadagnassero meno degli altri e si sottoponessero a turni che non erano ammessi altrove, in particolare un turno doppio di dodici ore notturne da lavorare per due settimane consecutive (donne incluse). Quell’accordo venne sottoscritto da Cisl e Uil, ma non dalla Cgil, ed è la Cgil – nella sua articolazione di categoria, la Fiom – ad aver preso spunto dalla vertenza di Melfi per metter in discussione le condizioni di lavoro di quella fabbrica. Gli osservatori rilevano che il vero avversario della Cgil non è in questo caso tanto la Fiat, quanto gli altri due sindacati che firmarono quell’accordo senza di lei. La questione perciò è politica e la Fiat, al momento, è colpita in modo serio: in una settimana si sono perse dodicimila automobili e si annuncia un’intensificazione delle lotte. Però le vendite vanno discretamente, il clima intorno all’azienda è moderatamente ottimista e il titolo ha guadagnato posizioni in Borsa arrivando a una quotazione (venerdì 23 aprile) di 6,15 euro. Mentre scriviamo, la tensione sembra molto alta: la polizia ha caricato 500 lavoratori che bloccavano le strade di Melfi, il vicequestore Amalia Di Ruocco è stata ferita da una sassata. [Giorgio dell’Arti]