vanity, 31 maggio 2004
Berlusconi e le tasse
• Berlusconi ha di nuovo promesso che ridurrà le tasse, anzi ha sostenuto che se avesse avuto il 51 per cento dei parlamentari le avrebbe già tagliate. Altra frecciata agli alleati: “Alle europee non votate i piccoli partiti” (“fesserie”, hanno risposto dall’Udc). Il premier è andato a parlare al Secondo Congresso di Forza Italia ad Assago e nei suoi tre discorsi ha tracciato un quadro assai lusinghiero dell’azione del governo, sostenendo tra l’altro di aver già rispettato il Contratto con gli italiani. Chiave della convention: “L’Italia è cambiata”. Slogan in risposta a Montezemolo: “Questo governo non ha eguali”. Critiche e mugugni un po’ da tutte le parti e un senso di stanchezza complessiva ingenerato anche dal fatto che, sorprendentemente, il primo giorno Berlusconi ha parlato a una platea mezza vuota. Giuliano Ferrara in un editoriale sul Foglio di venerdì 28 maggio, ha scritto di “provare un senso di sbadiglio” e ha detto chiaro e tondo al Cavaliere: “Non ci fidiamo più di lei”. Berlusconi ha controreplicato: “L’opposizione non è democratica. Chiederò la fiducia su tutte le leggi importanti”. Ha anche annunciato che invierà 15 milioni di opuscoli “a tutte le famiglie italiane”, per informarle dei risultati raggiunti in questi tre anni dalla “incessante e spasmodica” attività del governo. [Giorgio Dell’Arti]