vanity, 28 giugno 2004
Insediato il nuovo governo iracheno
• Per evitare le mille autobombe pronte ad esplodere il 30 giugno, gli americani hanno insediato il nuovo governo iracheno con due giorni d’anticipo. Cerimonia a porte chiuse, a parte la presenza della tv. Una stanzetta arredata in finto stile Luigi XV, una bandiera irachena, un mazzo di fiori e poche parole di circostanza venivano pronunciate dal presidente Ghazi Yawar. Quattro minuti e sette persone in tutto. Finita la cerimonia, la nuova bandiera nazionale è stata issata sulla antica reggia di Saddam, il governatore Paul Bremer è andato subito all’aeroporto ed è tornato in America. I cronisti segnalano una Baghdad ancora più presidiata di prima, con poca gente per strada, un coprifuoco assai rigido, pattuglie che percorrono in lungo e in largo la città. Però la settimana ha registrato meno morti del solito e la notizia della decapitazione di un marine americano, diffusa sabato, è stata poi smentita il giorno dopo. [Giorgio dell’Arti]