Comandini, 5 febbraio 1861
Scoppia magazzino di polvere a Gaeta
• A Gaeta verso le 16.30 i tiri dei cannoni piemontesi fanno scoppiare nella piazza un altro grande magazzino di polvere. La cortina tra la cittadella ed il bastione Sant’Antonio sono in parte rovesciati. Periscono 216 borbonici, e 64 sono feriti. Fra, i morti il ten. gen. Traversa, direttore generale del genio: sepolti sotto le rovine delle case un cento cittadini • «Il pomeriggio del 5 febbraio, alle ore 19.00 circa, un colpo centrò in pieno il deposito munizioni della Cortina di S. Antonio che conteneva sette tonnellate di polvere e 40.000 cartucce. Saltò in aria l’intero bastione, aprendo un cratere di oltre quaranta metri. Vi morirono 316 militari e piú di 100 civili. Tutta Gaeta fu coperta dal fumo e si udirono da tutte le parti grida disperate. Contemporaneamente, mentre si estraevano dalle macerie i morti ed i feriti, i piemontesi continuarono piú intensamente il fuoco, concentrando vilmente i tiri proprio sulla zona dell’esplosione, causando altre vittime. Anche la flotta del pusillanime Persano volle partecipare alla mattanza con tiri ravvicinati, ma senza alcuna efficacia, perché fu tenuta a distanza dalla risposta degli assediati. Il bombardamento proseguí tutta la notte, con il lancio di circa 600 proiettili ogni ora» (Antonio Pagano).