Comandini, 5 febbraio 1861
Regina Vittoria, Lord Russell e Disraeli sull’Italia
• A Londra la regina Vittoria inaugurando la sessione del Parlamento, dice nel suo discorso: «Avvenimenti di grande importanza accadono in Italia. Pensando che gl’italiani devono essere lasciati liberi di ordinare le cose loro da sè medesimi, io non credo dover esercitare alcun intervento attivo nelle cose stesse. Vi saranno prodotti i documenti relativi a questo soggetto.»
Alla Camera dei Comuni, sull’indirizzo, Disraeli dice che l’Italia deve avere Roma e Venezia, ma la Francia con l’Italia per alleata diventa un pericolo per l‘Inghilterra. Lord Russell ha fiducia nella politica dell’Italia.
Disraeli critica la politica inglese verso l’Italia, puerile diplomazia che ha suscitato tutti gli elementi dell‘anarchia. Lord John Russell ribadisce la politica del non-intervento, proclamata dal ministro dell‘interno, Cornwall-Levy, e sempre poi riconfermata; dichiara però che il governo inglese mai desiderò l‘Unità d’Italia, volle bensì che gl’italiani fossero lasciati liberi di fare come volevano; pur preferendo che le monarchie italiane fossero due, una a Torino ed una a Napoli.