vanity, 27 febbraio 2010
Terremoto in Cile
• Qualcuno si chiede se la Terra non tremi a questo punto più di una volta, dato che un altro terremoto devastante ha scosso il Pianeta, stavolta dalle parti del Sudamerica: alle 3.34 del mattino (le 7.34 da noi), epicentro a 59 chilometri sotto il livello del mare, 300 chilometri a sud di Santiago, una scossa di magnitudo 8.8 ha provocato morte e distruzione in Cile, colpendo specialmente le città di Santiago e Concepción. Nel momento in cui scriviamo risultano 711 morti, ma è probabile che il saldo finale sarà di mille, se non di mille e cinquecento vittime. La macabra conta, con centinaia di persone ancora sepolte sotto le macerie, è appena cominciata. Rispetto agli ultimi terremoti, si sono viste scene di sciacallaggio ancora più selvagge, con assalti ai supermercati di intere folle, interessate soprattutto (a quel che s’è capito) ai televisori al plasma. A Concepción le autorità hanno dovuto imporre il coprifuoco. Impressionante anche la sequenza delle scosse successive: almeno un centinaio e quasi tutte superiori ai 6 gradi della scala Richter, molto più forti cioè del sisma che ha distrutto L’Aquila. Se si prende l’Aquila come punto di riferimento, la scossa cilena è risultatata trentamila volte più violenta e, storicamente, è la settima per intensità, anche se non per numero di vittime. La scossa più forte della storia è avvenuta proprio in Cile, nel gennaio del 1960 (Valdivia, 1.700 morti). Per questo quel Paese ha adottato poi una rigida normativa antisismica, che avrebbe limitato, questa volta, le proporzioni della catastrofe. Anche se ci sono polemiche su certi palazzi di Santiago, venuti giù come fossero di marzapane, benché in teoria costruiti con tutti i crismi. Infine, alla domanda iniziale (la Terra trema più di una volta?) si può tentare di rispondere, molto alla buona, guardando la sequenza dei morti provocati dai terremoti negli ultimi dieci anni (2001-2010). La sequenza è questa: 21.357, 1.685, 33.819, 228.802, 82.364, 6.605, 712, 88.011, 1.787, 222.745. Non sembra esserci un trend ascendente. [Giorgio Dell’Arti]