vanity, 1 marzo 2010
La Polverini e le liste
• Il Pdl è in crisi perché il tizio che doveva consegnare la lista del partito da votare a Roma, «è uscito un momento» non si sa se per mangiare un panino, fare una correzione o trovare un pezzo di carta che mancava. Fatto sta che quando si è ripresentato all’Ufficio elettorale del Tribunale, i cancelli erano stati chiusi: mezzogiorno era passato, il tempo era scaduto. Pareva un incidente da poco, ma la Corte d’Appello, già domenica sera, ha respinto il ricorso dei berlusconiani e sentenziato che, essendo stata presentata in ritardo la documentazione, la lista doveva considerarsi esclusa dal voto. A questo punto si è assistito a uno spettacolo grottesco: Alemanno e la Polverini hanno chiesto aiuto a Napolitano, dall’entourage di Berlusconi è partito una specie di appello accorato «affinché non prevalga la burocrazia», si dice che Fini abbia imprecato «è da fessi, da deficienti, da imbecilli», Gianfranco Rotondi ha rilasciato una dichiarazione tremenda («I maestri del Pdl hanno fatto perdere la Polverini a tavolino. Io ne ho piene le tasche di fare il parente povero in questa banda di incapaci. Nemmeno la campagna elettorale mi induce a misericordia»), intanto il nuovo direttore del quotidiano romano Il Tempo, Mario Sechi, invitava Berlusconi a «dare una pedata» al responsabile del misfatto. Costui, di nome Alfredo Milioni, è un ex socialista passato poi a Forza Italia. Il Corriere della Sera scrive che già nelle elezioni comunali del 2006, saputo di non essere stato candidato, sarebbe sparito per una notte con le liste. Ma il pasticcio è davvero stato provocato dalla balordaggine di quest’uomo? Non siamo di fronte a un anticipo della battaglia all’ultimo sangue tra finiani e berlusconiani che si scatenerà subito dopo il voto del 28-29 marzo? La Polverini, candidata presidente nel Lazio, è una finiana doc, troppo rossa forse per i gusti di Berlusconi (guida il sindacato di destra Ugl, molto amico oggi di Cgil-Cisl-Uil). Domenica scorsa Vittorio Feltri ha fatto fare al Giornale il titolo: «Così Fini vuol rubare il PdL al Cavaliere». I romani potranno votare lo stesso la Polverini attraverso altre liste collegate (Udc, La Destra ecc.), ma, a meno che qualche ricorso non venga accettato o non si rinviino le elezioni, in consiglio regionale il PdL avrà comunque una rappresentanza decurtata dal curioso, se non misterioso, incidente. [Giorgio Dell’Arti]