vanity, 8 marzo 2010
Semilibertà per Vallanzasca
• Polemiche perché Renato Vallanzasca, il famoso bandito condannato a quattro ergastoli e 260 anni di carcere per aver compiuto sette omicidi, tre sequestri di persona e un numero impressionante di rapine a mano armata, gode adesso, dopo quasi quarant’anni di carcere sia pure interrotti da quattro evasioni, di un regime di semilibertà. Dall’8 marzo nel carcere di Bollate passa solo la notte, durante il giorno invece va a lavorare nel laboratorio milanese di Ecolab, una cooperativa che fabbrica pelletteria a basso costo quasi tutta formata da ex detenuti. L’ha fondata una decina d’anni fa la moglie di Vallanzasca, Antonella D’Agostino, che ha detto ai giornalisti: «Renato s’è rassegnato alla semilibertà e al lavoro solo per farmi un favore». Il bandito, passione di tante donne che gli spedivano in carcere proprie foto piccanti, non è mai stato tenero con se stesso. Nella domanda di grazia, presentata a Napolitano per far piacere alla madre, e poi respinta, aveva scritto: «Perché dovrebbe essermi concessa la Grazia? Sinceramente non lo so. Pensandoci e ripensandoci mi sovvengono molte più ragioni per non concedermela, visto i tanti disastri commessi». [Giorgio Dell’Arti]