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 2010  aprile 26 Lunedì calendario

Questioni europee

• Quest’anno la Grecia ha da saldare debiti per una trentina di miliardi e deve in particolare restituirne otto e mezzo il prossimo 19 maggio. Non ha i soldi e non li trova neanche sul mercato, a meno di pagare tassi d’interesse altissimi. La salvezza risiederebbe in un piano di salvataggio approvato in prima istanza dalla Ue, che garantirebbe un prestito immediato di 30 miliardi, a cui il Fondo monetario internazionale aggiungerebbe altri 15 miliardi. Prima condizione per la concessione di queste somme: che la Grecia ne faccia ufficialmente richiesta. La Grecia ne ha fatto ufficialmente richiesta giovedì 22 e a questo punto è cominciato un tormentone tedesco. In Germania infatti vota il 9 maggio il Nordreno-Vestfalia, la più importante regione di quel Paese, e la Merkel sa che i suoi concittadini vedono come il fumo negli occhi la Grecia e i suoi debiti, e non sono assolutamente disponibili a tirar fuori soldi. Oltre tutto si sa che la parte tedesca del prestito (8, 3 miliardi) sarebbe fatta rinunciando a sgravi fiscali promessi in campagna elettorale. Il rischio – molto, molto concreto - è che la Grecia fallisca ed esca dall’euro. E che a questo punto precipiti la fiducia anche verso paesi che si trovano in condizioni debitorie non troppo dissimili: Portogallo, Spagna e, forse, l’Italia. Sarebbe a questo punto la fine della moneta unica e infatti Tremonti si batte perché i soldi alla Grecia siano prestati, con l’argomento che l’incendio va spento prima che si propaghi alle case vicine, senza troppo discutere, in questa fase, su chi abbia colpa di cosa. Lunedì scorso, nella riunione del Fmi a Washington, è anche venuta fuori la notizia che si sta riscrivendo il trattato di Maastricht, per renderlo più duro verso i paesi indebitati, e che forse sarà la Germania a piantare tutti per formare una nuova Ue con meno paesi, ma più solidi. Un processo che potrebbe avere per l’Italia un effetto dirompente, dato che il nostro Nord è certamente solido e virtuoso nel senso tedesco, mentre il Sud... [Giorgio Dell’Arti]