vanity, 2 maggio 2010
Terrore a New York
• Lance Orton, un reduce dal Vietnam che vende magliette in Times Square a New York, ha notato che da un Suv Nissan Pathfinder parcheggiato all’incrocio tra Quarantacinquesima e Broadway usciva del fumo. Avvertito il poliziotto a cavallo Wayne Rathigan, è scattato un allarme generale e un’evacuazione gigantesca. Dentro la macchina, intanto, piccole esplosioni in successione confermavano che la faccenda era seria. E infatti, aperto alla fine il Suv, lo si trovava imbottito di petardi, propano, bombole per il camping, benzina, fertilizzante e un paio di orologi (tra cui uno per bambini) messi lì a fare da timer. Insomma, un’auto-bomba che non ha fatto male a nessuno un po’ per la tempestività dell’intervento e un po’ perché non preparata a regola d’arte. Non ci sono fino a questo momento rivendicazioni credibili (la polizia è molto scettica su un comunicato talebano) e si potrebbe quindi parlare di un’altra brutta figura del terrorismo islamico, se non fossero intanto spuntati due video, registrati il 4 e il 19 aprile, in cui il temibile capo talebano Hakimullah Mehsud minaccia gli Stati Uniti e promette una filiera di bombe nelle principali città. Qui la brutta figura è americana: gli Usa avevano annunciato all’inizio dell’anno di aver ucciso Mehsud con un drone. [Giorgio Dell’Arti]