vanity, 27 aprile 2006
Bomba a Nassirya
• A Nassirya una bomba nascosta sotto il manto stradale ha fatto saltare per aria un blindato che aveva a bordo cinque persone, tra cui i carabinieri Franco Lattanzio, 38 anni, sottufficiale; Carlo De Trizio, 37 anni, maresciallo; Nicola Ciardelli, 34 anni, capitano e il caporale romeno Bogdan Hancu. Sono morti tutti e quattro. Il quinto passeggero, il sottufficiale Enrico Frassanito, è in ospedale in condizioni molto gravi. La bomba sistemata sotto il manto stradale era una Ied, un ordigno facile da costruire, che può essere trasportato da una sola persona e che scaglia frammenti di metallo a 10.000 chilometri l’ora. Nel 2004 ne sono state fatte esplodere 5607, nel 2005 più di diecimila. Gli americani, i più colpiti, ci scherzano sopra: “Non è vero che Saddam non aveva le armi segrete...”. L’attentato è stato rivendicato da due organizzazioni diverse, tutt’e due riconducibili a Zarkawi, che intanto s’è mostrato per la prima volta in un video. Zarkawi adotterebbe adesso la tattica di moltiplicare le sue sigle di riferimento per mascherare la propria debolezza. Indagini successive hanno appurato che l’assassinio dei tre carabinieri dovrebbe avere un’origine mafiosa: gli italiani dànno fastidio alla criminalità locale.
• Tre giorni prima, a Dahab, una località turistica del Mar Rosso che sta a cento chilometri da Sharm el Sheikh, tre esplosioni hanno ucciso 23 persone e ne hanno ferite una settantina, tra cui tre italiani. [Giorgio Dell’Arti]