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 2006  maggio 22 Lunedì calendario

Incarico a Prodi

• In pochi giorni, Prodi ha ricevuto l’incarico, formato il governo e ottenuto la fiducia delle camere. Il governo non è piaciuto troppo: per dar qualcosa a tutti, Prodi ha dovuto spacchettare le competenze e portare il numero dei ministeri a 25. Con tutto questo, non c’è nessuno nella compagine che sappia scrivere una finanziaria. D’Alema fa il ministro degli Esteri, Amato il ministro degli Interni, Parisi il ministro della Difesa, la Turco è alla Sanità, Giuseppe Fioroni - cattolicissimo - alla Pubblica Istruzione. All’Economia Padoa Schioppa, che ha un viceministro che è come un ministro, cioè Vincenzo Visco, quello dell’Irap, plenipotenziario sulle Finanze (le tasse). Sei donne e, a parte la Turco, tutte senza portafoglio, cioè senza una struttura amministrativa da dirigere. C’è anche un ministro dello Sport ed è Giovanna Melandri. La Gazzetta l’ha accolta con parecchi brontolìi, perché lo sport – nonostante il baratro in cui è precipitato il calcio – pretende di essere autonomo. Un ministro dello Sport, prima, non c’era. Berlusconi e gli altri del centrodestra si sono molto arrabbiati perché al Senato Prodi ha ottenuto la fiducia solo grazie al voto dei sette senatori a vita. Ciampi, che il Polo poche settimane fa voleva ancora presidente, è stato fischiato sonoramente in aula. Secondo la Casa delle libertà i senatori a vita – in quanto non eletti dal popolo – dovrebbero astenersi in questi frangenti. Però nel 1994, Berlusconi ottenne la fiducia grazie al voto di Agnelli, Cossiga e Leone, senatori a vita. E non disse una parola. [Giorgio Dell’Arti]