vanity, 5 giugno 2006
Berlusconi e le amministrative
• Berlusconi, visto il risultato delle amministrative e visto che il 25 giugno si vota ancora (per il referendum confermativo della riforma costituzionale, detta Devolution), ha abbassato di parecchio il tono di voce. A parte la Moratti, vincitrice a Milano con poco più del minimo, e Cuffaro, rieletto governatore della Sicilia, la tornata delle amministrative non è andata proprio benissimo: catastrofe a Torino, dove Chiamparino ha preso il 66% su Buttiglione; mezzo disastro a Roma, dove Veltroni ha avuto il 61,7% contro Alemanno; nessuna riscossa a Napoli dato che per la Jervolino ha votato il 58,1%; guai in Calabria, dove il Polo ha perso tre città su quattro; una specie di tsunami a Ravenna, dove il sindaco del centrosinistra ha addirittura raccolto il 70,2 per cento dei consensi. Perciò dal centrodestra sono arrivati nuovi inviti al dialogo: per esempio, Tremonti ha detto di mettersi intorno a un tavolo e di stabilire tutti insieme, prima del voto del 25 giugno, quali sono le modifiche da fare alla Costituzione. Gli è stato subito risposto: neanche per idea, prima si vota e poi si vede. D’altra parte il governo non sta in piedi al Senato e vorrebbe trovare un accordo sulle Commissioni che gli rendesse la vita un po’ meno impossibile. E qui risponde il Polo: non se ne parla proprio. [Giorgio Dell’Arti]