vanity, 25 giugno 2006
Vittorio Emanuele uscito di galera
• Vittorio Emanuele è uscito di galera e s’è rifugiato in un appartamento del quartiere Parioli, a Roma, dove deve star rinchiuso perché il giudice gli ha comunque dato gli arresti domiciliari. L’appartamento però non ha terrazza e questo dà fastidio al principe. Inoltre in strada è pieno di fotografi e questo ha dato fastidio ai vicini. Perciò Victor e Marina Doria (che ha perdonato) traslocheranno in una villa dell’Olgiata. I giornali hanno intanto pubblicato per intero il verbale del suo interrogatorio. VE invita il pm Woodcock e il gip Iannuzzi a non far troppo caso al suo andare a puttane: lui andava a donne come si va al cinema. Cercava – è vero – di pagar poco o niente “perché sono tirchio”. Soldi? Li ha presi ma solo perché erano destinati alla beneficenza. Tangenti? Ma, caro giudice, per me dieci o ventimila euro sono spiccioli. L’ipotesi di reato è che il mancato re abbia adoperato le sue aderenze ai Monopòli di Stato per far autorizzare l’installazione di cinquemila macchinette da videopoker e che in cambio di questo abbia avuto dei compensi. Quelli che lo sollecitavano – e che sono sotto inchiesta o in galera – sono dei “faccendieri”, parola con la quale si indicano tipi semiloschi che si aggirano in genere nel sottobosco della Pubblica amministrazione. Resta la stravaganza di un’inchiesta per corruzione in cui tutti gli inquisiti sono dei supposti corruttori, mentre non sappiamo nulla degli ipotetici corrotti (i funzionari dei Monopoli).
• Che rapporto c’è tra gli eventuali traffici del principe e le avventure sessuali di Salvo Sottile, il portavoce di Fini che è rimasto invece in galera? Non lo abbiamo capito. Emanuele Macaluso – un vecchio comunista – ha accusato Woodcock e Iannuzzi di aver messo insieme robe troppo disparate, creando una gran confusione. In ogni caso, Sottile ha negato di aver esercitato il suo potere per portarsi a letto le belle ragazze Elisabetta Gregoraci e Maria Monsù. La Monsù – annunciando querele – ha fatto sapere che questo subbuglio potrebbe mettere a rischio la sua gravidanza. Della Gregoraci si sono lette interviste in cui nega tutto e poi il verbale d’interrogatorio in cui dice alla coppia Woodcock-Iannuzzi di aver fatto a Sottile solo delle coccole “lei mi capisce giudice, non mi faccia dir di più che mi vergogno”. In ogni caso ha insistito di essere stata consenziente. Se era consenziente – fatto salvo il concetto che l’affaire è nel suo insieme assai deprimente – non c’è reato. Intanto, sui giornali, sono stati scritti fiumi di articoli sullo schifo della Rai e ci si è spinti al punto di affermare (per esempio Pansa) che non è questione di destra o di sinistra: è il sistema Rai che è marcio e va estirpato. Pansa si è augurato l’esplodere al più presto di una “Raiopoli”. [Giorgio Dell’Arti]