vanity, 27 giugno 2006
Tentato suicidio per Pessotto
• Gian Luca Pessotto, 35 anni, sposato con due figlie di 4 e 7 anni, forte difensore della Juve e della Nazionale, s’è buttato da un abbaino di corso Galileo Ferraris, a Torino, dove è la sede della Juve. Non è morto e probabilmente si salverà. Gli inquirenti, i giornalisti, i compagni sono rimasti colpiti dalla meticolosità del gesto, evidentemente programmato fin dalla mattina: Pessotto s’è portato un rosario da casa e s’è buttato stringendolo in pugno. Prima ha ordinatamente allineato, accanto alla finestra, le chiavi della macchina e il telefonino. Ha fatto un volto di 20 metri, in piedi, impattando sull’Alfa 147 di Bettega e rimbalzando poi su una Lancia Phedra parcheggiata lì vicino. S’era ritirato dal calcio giocato e martedì scorso sarebbe diventato un dirigente della Juve. Cannavaro, Del Piero e Zambrotta hanno lasciato per qualche ora la Germania per correre al suo capezzale. Gli azzurri gli hanno poi dedicato la bella vittoria per 3 a 0 sull’Ucraina. Anche il corteo di juventini, che ha sfilato sabato 1° luglio per le vie della città, ha gridato slogan di incoraggiamento al povero calciatore, non si sa se depresso di suo o per contrasti con la moglie Reana o per l’addio ai campi di gioco. [Giorgio Dell’Arti]