vanity, 10 luglio 2006
Lo scandalo delle spie
• Lo scandalo delle spie, di cui son pieni i giornali, è sostanzialmente questo: a Milano c’era un imam terrorista, che reclutava i martiri da far esplodere nelle metropolitane o nei supermercati occidentali (e iracheni e israeliani); la Cia ha deciso di rapirlo e chiuderlo in una prigione egiziana; per far questo ha chiesto aiuto ai servizi segreti italiani; i servizi segreti italiani hanno concesso questo aiuto; la Cia ha anche chiesto a un giornalista italiano di raccogliere notizie sui giudici: quanto sapevano del sequestro? e che avevano intenzione di fare? L’imam si chiama Abu Omar, è stato effettivamente sequestrato dalla Cia in via Guerzoni a Milano il 17 febbraio 2003 (operazione che ha impegnato almeno 26 agenti americani), e sta adesso nel carcere di Al Tora del Cairo. Essendo il sequestro di persona un reato, la magistratura (pm Pomarici e Spataro) ha effettivamente indagato ed emesso richieste di arresto per 28 americani, tra cui una Mata Hari di nome Sabrina De Souzy, e un Jeff Castelli, capo della Cia a Roma. Gli 007 hanno effettivamente collaborato al sequestro e tra questi soprattutto Marco Mancini, numero due del Sismi, arrestato e interrogato per dieci ore. Mancini ha fatto di testa sua o il capo dei servizi, Nicolò Pollari, sapeva e gli ha tenuto bordone? Tutti pensano che Pollari sapeva, ma alcuni credono che per questo debba essere rimosso e forse processato, mentre altri dicono che i servizi stanno lì apposta per fare lavori sporchi che servano alla sicurezza del Paese (e un imam terrorista non va bene). Il giornalista che lavorava per la Cia esiste sul serio, è Renato Farina, vicedirettore di Libero, in codice chiamato “Betulla”, ora indagato per favoreggiamento. Per il suo lavoro ha preso dei soldi. Scoperto, ha offerto con un lungo articolo le dimissioni al suo direttore Feltri. Giuliano Ferrara ha detto: se lo cacciano, lo assumo io. Perché? Perché è in corso una guerra mondiale contro l’estremismo islamico e per salvare i valori dell’Occidente. E Farina si è schierato dalla parte giusta. L’imam Abu Omar potrebbe rientrare trionfalmente a Milano. Il suo avvocato intende chiedere 10 milioni di danni allo stato italiano. [Giorgio Dell’Arti]