vanity, 23 luglio 2006
Tassisti contenti
• Mentre farmacisti e avvocati continuano a protestare, il governo, cioè il minstro Bersani, ha fatto contenti i tassinari, trasferendo di fatto la questione delle licenze ai comuni e lasciando nel decreto qualche palliativo di poco conto (tariffa fissa per certi percorsi, possibilità di concedere licenze a tempo in periodi di emergenza ecc.). Applausi da Veltroni e Moratti, i sindaci di Roma e Milano, evidentemente terrorizzati da una legge che li avrebbe costretti ad affrontare la categoria con qualche possibilità di vittoria. Fischi invece dal resto del mondo, compresi gli altri membri del governo, che hanno giudicato la resa di Bersani un errore madornale: come si possono battere le corporazioni che tengono avvinto il Paese se al minimo strillo si fa precipitosamente marcia indietro? Oltre tutto i taxisti – in particolare quelli romani – hanno dato di sé un’immagine pessima arrivando al punto di picchiare un cronista del Corriere della Sera che si era permesso di scrivere cose che ai tassinari non erano piaciute. [Giorgio Dell’Arti]