vanity, 23 luglio 2006
Vittorio Messori e la religione
• Vittorio Messori, il grande giornalista studioso del cattolicesimo e delle religioni, ha fatto un’analisi molto pessimista della situazione. Questa, ha detto, è una guerra di religione, perché religiose sono le motivazioni islamiche (quella è terra santa dove nel IX secolo stavano i musulmani e va dunque restituita al Profeta, che proprio a Gerusalemme ha promesso di riapparire), religiose quelle israeliane (questa è la terra santa di Gerusalemme, dove stavano i padri, dove sta il Tempio: il movimento sionista ha sempre rifiutato l’idea di sistemare il suo popolo altrove), religiose quelle di Bush (il quale appartiene a una setta protestante convinta che gli ebrei si convertiranno solo se saranno uniti in un solo luogo). Messori: “Visto che le motivazioni sono queste, nessuno può cedere. E allora finirà che a un certo punto diventerà soverchiante la disparità numerica: un miliardo di musulmani contro cinque milioni di israeliani. E Israele, quando sarà con le spalle al mare, sarà costretto a usare la bomba atomica”. [Giorgio Dell’Arti]