vanity, 30 luglio 2006
Gli israeliani bombardando Cana
• Gli israeliani, bombardando il villaggio di Cana nel Libano meridionale, hanno distrutto una palazzina e ucciso almeno 60 persone, tra cui 37 bambini. Il primo ministro Olmert ha dunque annunciato una sospensione degli attacchi di 48 ore, ma non un cessate il fuoco. Anzi, l’offensiva israeliana, per aver ragione degli Hezbollah, deve durare – a suo dire – almeno altri 10-14 giorni. Si noti che nel summit di mercoledì 26 a Roma, i potenti riuniti – astenendosi da qualunque appello specifico – hanno in realtà fatto sapere a Israele che l’attacco, per quanto li riguarda, può continuare. Quanto alla strage di Cana, ferma restando la responsabilità di Israele, la tattica degli Hezbollah è proprio quella di confondersi con i civili, di farsene anzi scudo, perché solo i morti civili, specie se bambini, suscitano davvero lo sdegno del mondo. Il debolissimo premier libanese Fuad Siniora, che ha lasciato in mano agli Hezbollah la parte meridionale del suo paese (da cui gli Hezbollah sparano contro Israele decine di razzi al giorno), ha profittato della strage di Cana per dichiarare Israele ”criminale di guerra”. A Beirut è stata assaltata la sede dell’Onu, altri disordini sono avvenuti nella striscia di Gaza. Israele ha dichiarato di voler creare nel Libano meridionale una fascia di due chilometri priva di terroristi. Per far questo i bombardamenti non bastano: i suoi soldati devono combattere casa per casa. [Giorgio Dell’Arti]