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 2006  luglio 30 Domenica calendario

Approvato l’indulto

• Il Parlamento ha approvato l’indulto, un provvedimento di clemenza che estingue o diminuisce la pena senza cancellare il reato. In pratica, un perdono generalizzato che, scontando tre anni di detenzione, farà uscire dal carcere subito almeno 12 mila persone, ma forse anche 20 o 30 mila. Tra i beneficiati, assassini famosi come Erika De Nardo o Pietro Maso, imbroglioni come Wanna Marchi o Calisto Tanzi, corruttori come Cesare Previti. Di Pietro, che è ministro di questo governo, ha votato contro ed è andato in piazza col megafono per gridare la sua indignazione. D’altra parte, le nostre carceri sono fatte per contenere 30-40 mila detenuti e ne ospitano di regola 61 mila. Nella scorsa legislatura papa Wojtyla aveva espressamente chiesto al Parlamento italiano di aver pietà di queste persone tenute in cella in condizioni indegne. Ma Berlusconi, con due suoi alleati contrarissimi (Lega e An) e il centrosinistra chiuso a ogni forma di dialogo, non era riuscito a far nulla. Prodi invece ha avuto buon gioco e ha raggiunto il consenso dei due terzi del Parlamento (indispensabili in questo tipo di legge) perché Forza Italia e Udc hanno aggiunto i loro voti a quelli del centrosinistra governante, pretendendo però che i reati finanziari (cioè quelli relativi ai falsificatori di bilanci, ai corrotti, ai corruttori e simili) fossero inclusi nel perdono. A queste condizioni la legge è passata e il ministro della Giustizia Mastella ha manifestato grande commozione ed esultanza, dichiarando che per questo suo atto “papa Giovanni Paolo II ci benedice dal cielo”. Il Vaticano, infatti, si è vivamente compiaciuto. Tra i numerosi commenti critici – e alcuni molto critici, segnaliamo quello di Barbara Spinelli, sulla Stampa: ha constatato l’inesistenza di una cultura della legalità non solo nelle nostre forze politiche ma persino nella Chiesa. Ha ricordato che lo stesso papa Wojtyla, ora invocato da tutti, il 9 maggio del 1993 pronunciò un discorso terribile contro i mafiosi, tuonando nella Valle dei Templi di Agrigento: “Convertitevi! Mafiosi convertitevi! Un giorno verrà il giudizio di Dio e dovrete rendere conto delle vostre malefatte!”. Parole che sconvolsero il clan Provenzano e che da anni risultano introvabili sul sito Internet della Santa Sede. Sul sito “la visita in Sicilia” scrive la Spinelli “neppure è annoverata tra i viaggi del Pontefice”.

• Nella faccenda dell’indulto, è molto importante proprio il fatto che Forza Italia e Udc abbiano votato con la maggioranza. L’ora di un allargamento della base di governo, o addirittura l’ora di un nuovo governo, si avvicina. Prodi ha dovuto chiedere la fiducia sei volte in due mesi e col vantaggio di appena uno o due senatori è difficile che possa andare avanti per molto tempo. D’altra parte Berlusconi, che è uscito dalla fase depressivo-persecutoria successiva alla sconfitta elettorale, pare piuttosto disponibile a inquinare col voto dei suoi le decisioni della maggioranza. Sul finanziamento della missione italiana in Afghanistan ha persino pensato, per un momento, di votare la fiducia. Bertinotti, che ha capito l’inevitabilità del passaggio, punta a soluzioni politicamente poco impegnative e ha detto che non sarà certo Rifondazione a indignarsi se qualche parlamentare dell’opposizione, ammirato dell’azione di governo, deciderà di sostenerla. Berlusconi ragiona in tutt’altro modo: Forza Italia, Ds, Margherita e Udc faranno un accordo per un governo di coalizione (stile Merkel) che vari tra l’altro una nuova legge elettorale e porti il Paese alle urne nel 2009. Premier probabilmente Marini, l’attuale presidente del Senato. [Giorgio Dell’Arti]