vanity, 10 agosto 2006
Il terrorismo in volo
• Per il 16 agosto, Al Qaeda aveva progettato di far saltare in aria dieci aerei delle compagnie americane United, Continental e American Airlines in volo tra Londra e New York. Miscugli liquidi di acqua ossigenata, acetone e acido solforico o cloridrico (TATP) oppure nitrato d’ammonio sciolto in idrazina e potenziato da un quinto di polvere d’alluminio (Astrolite-1-5) sarebbero stati portati a bordo in normali bottigliette di Gatorade, che a un’eventuale ispezione con assaggio sarebbero risultate effettivamente Gatorade: l’esplosivo liquido sarebbe stato nascosto in fondo al contenitore. Il terrorista con la bottiglietta in tasca, una volta a bordo, sarebbe andato nel bagno e avrebbe provocato l’innesco per esempio col flash di una macchina fotografica. Se gli aerei fossero esplosi in cielo ci sarebbero stati tremila morti. Se ciascun aereo fosse stato lanciato contro un grattacielo o un centro abitato... beh, non siamo in grado di dire, in questo caso, quanti morti ci sarebbero stati.
• I terroristi forse avevano programmato una prova generale per il 10. La polizia inglese, però, grazie alla soffiata di un musulmano di London East arrivata subito dopo gli attentati del 7/7, ha arrestato praticamente tutti. La polizia sorvegliava da un anno il gruppo in questione, ventiquattro cittadini inglesi, di religione musulmana e, tranne che in un caso, tutti figli o nipoti dell’immigrazione degli anni Settanta-Ottanta (in questo universo, il 40 per cento della popolazione è favorevole alla sharìa, la legge islamica). I ventiquattro vivono a London East (il Londonistan), fanno capo in genere alla moschea di Walthamstow, per metà sono pakistani (e dal Pakistan sarebbero arrivati i soldi per l’impresa), un altro gruppo consistente è nordafricano e uno degli adepti è un inglese-inglese convertitosi all’Islam. Si chiama Don Stewart-White, è il fratellastro della top model Heather Stewart-White (che dice di non averlo mai incontrato) ed è figlio di un parlamentare tory morto nel 2000. Da musulmano si faceva chiamare Abdul Waheed. Tra gli attentatori c’era anche una coppia di sposi con lei, Atika Sidyot, incinta al settimo mese e pronta a farsi saltare per aria. Secondo la polizia ci sono altre cinque persone da prendere. Anche in Italia ci sono stati arresti: quaranta persone messe dentro o espulse per prudenza ma il cui collegamento con il gruppo di Londra è ancora da dimostrare.
• Il 10 agosto, giorno degli arresti e della supposta prova, i voli da e per Heathrow sono stati naturalmente sospesi, un evento simile a una catastrofe trattandosi del terzo aeroporto del mondo. Poiché a catena hanno sospeso il collegamento da e per Londra anche Zaventem (Bruxelles), Alitalia, Lufthansa, Air Berlin, Iberia, Air France, Olympic negli aeroporti di tutto il mondo s’è determinato un caos indescrivibile. I voli cancellati in arrivo a Londra sono stati 302, quelli in partenza 309.
• I terroristi hanno in ogni caso raggiunto il seguente scopo: rendere più difficile la vita delle compagnie aeree. Chi va a Londra non potrà più portare bagaglio a mano ma solo borse trasparenti nelle quali si potranno mettere pochi oggetti (neanche l’astuccio degli occhiali) e comunque nessun liquido o gel. Stessa cosa in America (niente liquidi, niente gel) dove però il bagaglio a mano, purché piccolo, leggero e facilmente perquisibile, è ancora ammesso. In cambio gli americani promettono perquisizioni delle scarpe e doppio controllo a campione per esser certi che il passeggero non abbia comprato qualcosa di proibito nella zona free. Tutto questo potrebbe avere conseguenze pesanti sui voli delle compagnie: le lunghe, inevitabili code per l’imbarco (dall’11 agosto la raccomandazione per chi parte da Heathrow è di arrivare tre ore prima) potrebbero dirottare parte del traffico su altri mezzi. L’Eurostar, che viaggia nel tunnel sottomarino Dover-Calais, già il 10 agosto ha registrato 2300 prenotazioni in più. La sola British Airways, per voli cancellati, ritardi e diminuzione dei passeggeri, potrebbe perdere cinquanta-sessanta milioni di euro. [Giorgio Dell’Arti]