vanity, 19 agosto 2006
50 morti a Lampedusa
• La corvetta Minerva, avvistato a nove miglia a sud di Lampedusa un barcone di una decina di metri con a bordo 120 disperati, è andata a soccorrerlo e, per via di una manovra sbagliata, l’ha urtato, l’ha rovesciato e ha provocato senza volerlo la morte di 50 persone. Sembra che tutti i clandestini si fossero spostati su un lato della barca, protendendo le braccia verso gli italiani salvatori e che questo abbia sbilanciato la barca e contribuito al ribaltamento. Erano le tre di notte, il buio era totale. Gli immigrati erano partiti da Al Zuwara, in Libia, ma venivano dal Maghreb, dalla Somalia, dall’Eritrea. Quarantotto ore dopo altro incidente con una ventina di morti: un gommone pieno di gente avvistato nel primo pomeriggio di domenica dal peschereccio Cleos a 60 miglia da Lampedusa. Quelli del Cleos raccolgono una decina di naufraghi e si sentono raccontare che erano partiti in trenta. Dagli elicotteri di soccorso si vedono poi i corpi galleggiare sull’acqua. Il governo s’è difeso dall’accusa di aver provocato un aumento degli sbarchi con la sua politica lassista sostenendo che la colpa è di Zapatero, che avrebbe blindato la sua frontiera di mare dirottando tutti dalle nostre parti. Non è vero, perché proprio sabato 19 c’è stato uno sbarco di altri disperati alle Canarie. Il ministro Amato pensa che il problema debba essere risolto a livello europeo e ha delegato a Bruxelles la soluzione. Intanto l’anno scorso arrivarono sulle nostre coste 22 mila disperati in tutto, e quest’anno, nei primi sei mesi, siamo già a 13 mila. [Giorgio Dell’Arti]