vanity, 2 gennaio 2008
Napoli e la spazzatura
• Di chi è la colpa se Napoli è ancora una volta invasa dalla spazzatura? Il mondo accusa il sindaco Rosa Russo Jervolino e il governatore della Campania Antonio Bassolino. Costoro rispondono che il problema dei rifiuti in Campania è affidato a un commissario di governo, cioè in definitiva allo stesso Prodi. Bassolino sostiene anche che, all’epoca in cui è stato lui a fare il commissario ai rifiuti, di spazzatura in giro non se ne vedeva. Nel frattempo Prodi sembrerebbe deciso a far intervenire l’esercito per consentire almeno l’apertura delle scuole, cittadini qualunque e cittadini non qualunque impediscono fino a questo momento la riapertura della discarica di Pianura, chiusa dodici anni fa e destinata, secondo le belle promesse dei politici, a diventare un campo da golf. I «cittadini non qualunque» che partecipano alle sommosse girano col passamontagna e non vogliono le televisioni. Potrebbero essere, secondo le interpretazioni più accreditate, camorristi, oppure tifosi che non possono più sfogarsi allo stadio, o anche estremisti di sinistra provenienti dai centri sociali e che vogliono far guadagnare voti alla loro parte. Lo scrittore Roberto Saviano (Gomorra) ha sostenuto in un articolo su Repubblica che dietro il caos napoletano (e campano) c’è la camorra, che gestisce a suo parere il business dei rifiuti, guadagnandoci miliardi. Vittorio Feltri, sul quotidiano Libero, gli ha replicato: se la spazzatura resta dov’è - e il problema al momento è questo - come fa la camorra a guadagnarci? Sottinteso: la camorra, almeno stavolta, non sarà un modo di coprire stupidità, incompetenza, distrazione, menefreghismo, scarso impegno e magari, in qualche modo, gelosie o lotte di potere di poco conto, ma capaci di paralizzare istituzioni e sistemi di governo? I giornali scrivono che la monnezza di Napoli è metafora amara dello stato del Paese, dove troppe cose sembrano andare a catafascio e i politici, chiamati a decidere, non sanno troppo spesso che pesci prendere e passano il tempo ad azzuffarsi tra loro. L’Unione euroepea ci accusa di non aver fatto nulla, a parte buttare due miliardi di euro, e prepara una procedura d’infrazione. Sulle televisioni di tutto il mondo, e persino su Al Jazeera, passano intanto le immagini di questi cumuli alti anche due metri e mezzo, da cui fuoriescono liquami e puzze e che ogni tanto si rovesciano sui passanti. I passanti, incuranti degli appelli di Napolitano, bruciano i cumuli, per rabbia disperazione o incoscienza, producono in questo modo diossina, moltiplicano l’avvelentamento generale.
• La giornalista Matilde Andolfo – che, da semplice cronista, ha studiato da vicino alcuni dei casi di nera raccontati in Gomorra – sostiene che Saviano «ha scritto un cumulo di falsità», specialmente nella vicenda di Annalisa Durante, la ragazzina uccisa a Napoli per sbaglio il 27 marzo 2004 durante un raid camorristico: la lolita del libro non somiglia affatto al timido personaggio che a suo dire fu Annalisa nella realtà, la famiglia s’è risentita, il cadavere non era poi vestito a quel modo, i funerali non si sono svolti come racconta Saviano ecc. [Giorgio Dell’Arti]