vanity, 12 luglio 2008
Muore Gianfranco Funari
• Oggi è morto Gianfranco Funari, 76 anni, una figlia con cui non andava d’accordo, quattro mogli (se non ho perso il conto), fumatore accanito fino all’ultimo istante, al punto che ha chiesto di essere sepolto con le sigarette e il telecomando. Nel 2005 gli avevano messo cinque bypass, poi avevano scoperto che andava riaperto di nuovo e lui s’era rifiutato. Alla fine aveva una sola Bentley e abitava all’Hotel Nazionale di Roma, proprio di fronte a Montecitorio. Ma gli ultimi cinque mesi li ha passati al San Raffaele di Milano, dove se n’è andato intorno alle nove di mattina, un’ora ottima per dare il tempo agli adorati giornali di scrivere tutto quello che c’era da scrivere. Figlio di un tipografo e di una maestra che non aveva insegnato per non aver aderito al fascismo, Funari aveva fatto il venditore di acque minerali, il croupier e l’attore di cabaret. All’inizio degli anni Ottanta, con Aboccaaperta, l’esplosione con la tv-trash, dove si mettevano una contro l’altra le opinioni più diverse. Televisione di parolacce e di provocazioni corporali, televisione dialettale e greve, pure televisione, alla fine, di informazione assoluta: se il politico non si spiegava, Gianfranco lo pigliava per il bavero della giacca e lo stordiva di «aho!». A un certo punto lo buttarono fuori dal sistema, sia questi che quelli. Un tentativo di recupero da parte di Raiuno, l’anno scorso, ebbe un esito penoso, e non per colpa sua. Fino all’ultimo, ha continuato a malinconicamente sghignazzare e, a richiesta, a sfilarsi la dentiera. [Giorgio Dell’Arti]