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 2008  luglio 21 Lunedì calendario

La spazzatura a Napoli

• La spazzatura è sparita da Napoli e persino Scalfari ha dovuto ammettere che questo merito a Berlusconi bisogna riconoscerglielo: «il culmine del disastro è avvenuto nel biennio prodiano e il centrosinistra ne porta la responsabilità. Berlusconi da quel grande comunicatore che è l’ha capito al volo, ci ha impostato la campagna elettorale e poi i primi atti del suo governo. Dopo due mesi ha risolto il problema. Non era poi così difficile ma segna la linea di confine tra chi privilegia il fare sul mediare, tra chi ha carisma e chi non ce l’ha. Dopodiché Berlusconi resta quello che è, un venditore al quale il successo ha dato alla testa, un egocentrico, un populista, un demagogo...». Il premier ha organizzato il suo trionfo riportando il consiglio dei ministri a Napoli venerdì 18 luglio e coniando uno slogan dei suoi: «Ho restituito la città all’Occidente». In effetti, in città, non c’è più nessun mucchio maleodorante. E tuttavia: troppi centri della Campania risultano ancora ammorbati dai cumuli di immondizia (Maddaloni, Santa Maria Capua Vetere, Capodrise, Marcianise ecc.) e inoltre il problema a Napoli-città è stato risolto con interventi esterni. In altri termini: Napoli non ha ancora costruito un sistema per venire a capo della questione con le proprie forze. La spazzatura infatti è sparita grazie all’attività delle discariche di Savignano Irpino (Avellino) e di Sant’Arcangelo Trimonti (Benevento), alla ripresa vigorosa delle esportazioni verso la Germania (cinque viaggi a settimana da mille tonnellate a treno) e alla collaborazione di quattro Regioni (Piemonte, Lombardia, Puglia e Veneto), che hanno accettato di smaltire una parte di roba napoletana. Non sono risultati da poco, e basterà ricordare che le stesse Regioni che hanno detto sì a Berlusconi dissero no a Prodi e anzi il governatore della Sardegna, Soru, passò i guai suoi per aver accettato, allora, di dare una mano. Nella conferenza stampa di venerdì 18 Berlusconi ha annunciato lo sblocco di 60 milioni europei, un finanziamento già erogato da 525 milioni, l’entrata in funzione del termovalorizzatore di Acerra entro gennaio (ma qui esagera: ci vorrà un anno). Poi: in 37 comuni campani verranno realizzati impianti di smaltimento. Vi saranno 4 siti di termovalorizzazione, 16 siti di stoccaggio provvisorio e 7 siti di impianti di produzione di cdr. Il premier coltiva il sogno di realizzare una coda turistica al G8 dell’anno prossimo alla Maddalena: finiti i lavori, i potenti della Terra si trasferirebbero a Napoli per fare un giro della città e constatare quanto è pulita. Non è detto che non gli riesca. [Giorgio Dell’Arti]