vanity, 25 agosto 2008
La crisi delle compagnie aeree
• La crisi internazionale delle compagnie sta mettendo a rischio la sicurezza del traffico aereo? la domanda che gira da quando un volo Spanair in partenza da Madrid e diretto alle Canarie è tornato precipitosamente indietro subito dopo il decollo, è quindi uscito di pista e ha preso fuoco provocando 153 morti (tra questi anche un italiano). Le statistiche dicono che dal 1959 a oggi il numero di incidenti e di vittime è in calo costante. Si sa però anche che, pur di risparmiare, le compagnie messe peggio, nonostante i severissimi controlli previsti dalla normativa europea, tirano via troppe volte. La Spanair, posseduta dagli svedesi della Sas, fa parte delle compagnie messe male e aveva cominciato da poco, infatti, la procedura per tagliare più di mille posti. Anche il Boeing 737 precipitato domenica 24 a Manas, in Kirghizistan, poco dopo il decollo (65 morti) stava in una lista nera: la sua compagnia – la Itek Air – trascura la sicurezza al punto da non avere il permesso di volare in Europa. E Alitalia? , statisticamente parlando, una delle compagnie più sicure al mondo. Almeno per il passato. Per il futuro non si sa: la settimana decisiva potrebbe essere questa. Gli esuberi previsti sono diventati settemila, Lufthansa sembra il partner internazionale prescelto, Roberto Colaninno potrebbe a questo punto andare alla presidenza (voleva, per accettare, che ci fosse un socio internazionale di peso) e l’amministratore delegato dovrebbe essere Rocco Sabelli. Alla cordata partecipano per il moment Benetton, Gavio, Ligresti, Aponte, Riva, il fondo Clessidra, forse Fossati, forse lo stesso Colaninno. anche possibile che la rifondazione della compagnia parta con l’annuncio di una sua messa in liquidazione. I conti – dicono quelli che li hanno visti – sono catastrofici. [Giorgio Dell’Arti]