vanity, 25 agosto 2008
Crisi nel Caucaso
• Nel Caucaso va male. I russi, nonostante l’accordo in sei punti e le promesse, non sono affatti ritornati sulle posizioni di prima della guerra e occupano ancora, con sei postazioni e tanto di posti di blocco, una zona strategica della Georgia occidentale. approdata a Batumi, nel Mar Nero, la prima nave da guerra Usa, il cacciatorpediniere Mc Faul, che porta aiuti umanitari e soprattutto missili Tomahawk: gli americani hanno intenzione di far arrivare sul posto altre cinque navi. I georgiani, secondo denunce che arrivano dagli avversari, starebbero accumulando materiale bellico al confine con l’Ossezia del sud. Gli europei hanno convocato per lunedì 1° settembre, a Bruxelles, un vertice straordinario per discutere della situazione. Era quello che chiedeva la Polonia e sarà un problema chiudere il vertice con una decisione equilibrata e un comunicato sobrio. Gli americani e i cinque stati ex vittime dell’Urss vogliono una chiara presa di posizione anti-Mosca. Del resto, il comunicato emesso da Sarkozy per annunciare la riunione è già sbilanciato e parla di «sostegno alla Georgia». La Merkel, che ha fatto il giro di Svezia, Estonia e Lituania, ha detto: «La Russia non ha ancora rispettato del tutto il piano di pace in sei punti. La credibilità della Russia è in gioco». [Giorgio Dell’Arti]