vanity, 27 ottobre 2008
Rottamazione in Italia
• La svalutazione dei titoli continua a colpire Unicredit – ormai ampiamente sotto l’euro – e morde parecchio anche Intesa, da quando s’è diffusa la voce (non confermata) che il dividendo non sarà pagato o sarà pagato in azioni privilegiate (il che equivale a un aumento di capitale mascherato: è la strada in parte già imboccata da Unicredit). L’altra questione è se si debba affrontare la crisi con una terza rottamazione, puntata sulle auto e magari sui frigoriferi. Il governo è spaccato: a favore della rottamazione sta il ministro Scajola, contro il ministro Sacconi. Berlusconi ha escluso ogni provvedimento di rottamazione, ma l’abitudine di smentire quanto ha detto davanti a decine di televisioni il giorno prima ha tolto a questa presa di posizione parecchia credibilità. Gli oppositori della rottamazione si fanno forti di tre argomenti: è una procedura che aiuta in definitiva una sola azienda (la Fiat), è una procedura una tantum e che non incide quindi profondamente sulla nostra struttura economica, è una procedura che invoglia le famiglie a indebitarsi in un momento in cui l’indebitamento appare più come una malattia che come una cura. Da questo punto di vista, l’Italia ha una situazione buona, dato che la percentuale di famiglie fortemente indebitate supera di poco il 40%, contro percentuali del 100 per cento in America o in altri Paesi. [Giorgio Dell’Arti]