vanity, 15 agosto 2010
La Russia vista dallo spazio
• In Russia, una foto satellitare scattata dalla Nasa, mostra che vi sono ancora 368 focolai accesi. Una densa coltre di fumo attraversa il Paese da ovest ad est. A Mosca il livello di monossido di carbonio è sei volte più grande di quello ammesso. Un quinto di tutto il grano è andato perduto, e Putin ne ha vietato le esportazioni da Ferragosto fino alla fine dell’anno. La Coldiretti ha calcolato che, in ogni caso, la Russia, per affrontare l’emergenza interna, taglierà le esportazioni di un 15% . Conseguenze sui prezzi in Italia non dovrebbero essercene: importiamo da quel paese solo il 4 per cento del nostro fabbisogno e i nostri magazzini traboccano di scorte dato che negli ultimi due anni i prezzi dei cereali si sono tenuti bassi al punto che molti produttori non hanno neanche venduto il raccolto del 2009. L’impennata dei prezzi provocata dalle fiamme russe ha persino soddisfatto qualche grande produttore (Mario Guidi, 700 ettari a cereali in provincia di Ferrara: «Prima di questo rialzo le nostre aziende erano a serio rischio chiusura»). Ci sono tuttavia movimenti finanziari, poco legati alla situazione reale: i futures sul grano da inizio luglio sono raddoppiati, Federico Vecchioni, di Confagricoltura, ha spiegato che la crisi russa «sta favorendo chi specula con i derivati sui mercati a termine». [Giorgio Dell’Arti]