vanity, 10 novembre 2008
Le battute del Cavaliere
• Risparmiamo al lettore la sintesi delle migliaia di pagine dedicate all’evento, effettivamente storico, di un nero che entra alla Casa Bianca. In questo coro planetario s’è inserito da par suo il nostro presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che trovandosi a Mosca al momento dell’elezione s’è compiaciuto pubblicamente per l’entrata in scena di un uomo «giovane, bello e abbronzato». La battuta ha fatto in pochi istanti il giro del mondo, finendo sui blog e sui siti più importanti, gettando sconcerto tra i nostri diplomatici e mettendo in imbarazzo anche lo staff del presidente, che non sapendo come reagire è rimasto zitto per due giorni. Talmente zitto che a un certo punto è sorto il problema della telefonata di ringraziamento che il neo-eletto aveva fatto a Gordon Brown, Sarkozy e Angela Merkel, e non aveva fatto all’amico dell’America per antonomasia. Il quale intanto ricopriva i giornalisti di improperi: qualche vaffa, parecchi imbecilli e una conferenza stampa piantata lì alla prima domanda secondo lui impertinente. Finalmente la telefonata di Obama, che al primo giro aveva saltato anche Zapatero, arrivava e risultava affetuosissima. Nessun accenno alla gaffe e caso apparentemente chiuso. [Giorgio Dell’Arti]