vanity, 1 dicembre 2008
Provvedimenti anti crisi
• Mentre Riccardo Villari resta presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza e nessuno a quanto pare riuscirà a rimuoverlo e D’Alema va da Crozza a dire che Veltroni va aiutato, Tremonti fa mostra di onnipotenza varando un secondo blocco di provvedimenti in dieci minuti. Si tratta delle «misure di sostegno della famiglia, del lavoro, dell’occupazione e dell’impresa» che muovono 16,5 miliardi e sono stati varati subito dopo la social card, una specie di bancomat che consentirà ai più poveri (6-8000 euro di reddito all’anno) di spendere nei supermercati convenzionati fino a 40 euro al mese. Le provvidenze coprono un po’ tutti i campi e prevedono:
• arriverà nelle case di coloro che guadagnano non più di 22 mila euro l’anno (portato a 35 mila per le famiglie che comprendono una persona afflitta da handicap) un assegno di importo compreso tra i 200 e i 1000 euro (a seconda del reddito e dal numero di componenti la famiglia).
• il tasso sui mutui variabili per la prima casa non potrà superare il 4 per cento. Questo dal 1° gennaio. Per quelli vigenti, si farà carico dell’eccedenza lo Stato. Le banche potranno stipulare mutui legati al tasso di riferimento della Bce, adesso al 3,25, ma destinato ad essere tagliato, invece che all’Euribor che viaggia volentieri intorno al 4 a passa.
• I premi di produzione in azienda saranno esentati da tasse per i redditi fino a 35 mila euro e per importi fino a 6.000 euro (prima i due numeri erano 30 mila e 3.000).
• Tariffe autostradali, bollette di luce e gas, prezzo dei biglietti dei treni regionali (quelli destinati ai pendolari) sono bloccati. [Giorgio Dell’Arti]