vanity, 8 dicembre 2008
Appalto da 400 milioni
• La deprimente partita Salerno-Catanzaro è stata giocata proprio mentre è in corso l’esplosione di un caso-Napoli. Qui uomini di destra e di sinistra, ma con la massima responsabilità politica finale della sinistra, che governa in queste zone da poco meno di vent’anni, avrebbero fatto del malaffare il loro sistema normale di vita. Non era difficile da immaginare, data la situazione descritta in Gomorra e la tragedia dei rifiuti a cui tutto il mondo ha assistito. Ma stavolta i magistrati di Napoli avrebbero messo le mani sulla storia di un appalto da 400 milioni, relativo alla manutenzione delle strade, che sarebbe stato affidato con un concorso pilotato a un unico imprenditore. Vere o false che siano le voci, e giuste o sbagliate che siano le ipotesi degli inquirenti, la storia ha già provocato il suicidio di Giorgio Nugnes, 48 anni, ex assessore comunale alla Protezione civile, incarcerato a suo tempo con l’accusa di aver orchestrato la protesta di Pianura contro la discarica. Ci si attende adesso una vera e propria retata di uomini pubblici, al punto che Veltroni ha chiesto a Bassolino di dimettersi (la risposta è stata ”no”) e alla Jervolino di azzerare la sua giunta (anche qui la risposta è più ”no” che ”sì”). La questione napoletana s’è aggiunta alla questione fiorentina che a sua volta segue il caso abruzzese dove il presidente Del Turco la scorsa estate fu messo dentro per faccende legate al pagamento di tangenti nella sanità (in Abruzzo si vota, a causa di questo, domenica prossima). Esiste dunque una questione morale dentro il Pd che intorbida ulteriormente le guerre che dilaniano quel partito, dalemiani contro verltroniani, antiberlusconiani di ferro contro fautori del dialogo, cattolici contro post-marxisti eccetera. Berlusconi, che ha perso tre punti per la faccenda dell’Iva di Sky aumentata, si consola facilmente guardando i sondaggi che concernono il Pd. Sarebbe sceso al 28% e la caduta di consensi, di cui gode soprattutto Di Pietro, non avrebbe l’aria di arrestarsi. [Giorgio Dell’Arti]