vanity, 27 aprile 2009
L’affare Chrysler
• Sull’affare Chrysler c’è per ora il sì dei sindacati sia canadesi che americani, ma manca ancora l’assenso della banche. Piuttosto: la Fiat, dopo aver acquisito la casa americana, potrebbe allargarsi alla tedesca Opel, fatto che ha provocato l’ira del commissario europeo all’Industria, il tedesco Günther Verheugen: «Mi chiedo dove questa società altamente indebitata trovi i mezzi per portare avanti allo stesso tempo due operazioni di questo genere». General Motors, padrona di Opel, sarebbe pronta a regalare l’azienda a chi fosse disposto a investire, e secondo Spiegel l’affare con Fiat è cosa fatta, con un assenso di massima anche del governo. I problemi sono due: l’ingresso dei torinesi porterebbe di sicuro a tagli di personale, perché le due aziende si somigliano e le sovrapposizioni sarebbero parecchie (per esempio: Fiat Punto e Opel Corsa montano lo stesso pianale). Il capo dei sindacati tedeschi, Klaus Franz, è dunque contrarissimo all’operazione. Verheugen, socialdemocratico, risente di sicuro di questa obiezione sociale. Ma c’è probabilmente anche un elemento nazionalistico: i tedeschi, innamorati del Belpaese al punto che la Merkel, appena ha un giorno libero, scappa a Ischia, hanno poi ben poca considerazione per il nostro sistema, vuoi sotto il profilo istituzionale che sotto quello economico-imprenditoriale. Vedersi arrivare gli italiani in casa è un boccone difficile da digerire. [Giorgio Dell’Arti]