vanity, 9 maggio 2009
In memoria delle vittime del terrorismo
• La vedova Pinelli e la vedova Calabresi si sono abbracciate al Quirinale, in occasione della giornata in memoria delle vittime del terrorismo (9 maggio, il giorno in cui fu ritrovato in via Caetani il cadavere di Moro). Si ricorderà che l’anarchico Pinelli, innocentissimo, era stato arrestato dopo la strage di piazza Fontana (12 dicembre 1969) e, tenuto illegalmente in questura per tre giorni, era volato da una finestra del quarto piano del commissariato di via Fatebenefratelli in Milano. Il giudice D’Ambrosio inventò per quella morte – che pretese non essere né suicidio né omicidio – l’espressione malore “attivo”. Della fine di Pinelli i gruppi estremisti di allora, e in particolare il quotidiano Lotta Continua, imputarono il commissario Calabresi, che al momento del malore attivo non era neanche nella stanza. Il 17 maggio 1972 un uomo lo uccise sparandogli alla nuca e alle spalle. In questi quarant’anni le due donne non s’erano mai incontrate. Al presidente, che nel suo discorso ha implorato la pacificazione nazionale e la rinuncia – pur senza dimenticare – a ogni rancore, s’è rotta la voce nel passaggio in cui ha rievocato la figura commovente del ferroviere anarchico, schiacciato dalla logica di Stato nel giorno in cui nasceva il terrorismo italiano. [Giorgio Dell’Arti]