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 2010  agosto 30 Lunedì calendario

Marchionne chiede un «patto sociale»

• La Fiat ha permesso ai tre operai licenziati di rientrare il fabbrica, ma senza ammetterli alla linea di montaggio e facendoli accomodare nella saletta sindacale. Ne sono venute polemiche a non finire e un intervento dello stesso Napolitano che ha invitato l’azienda a rispettare le sentenze della magistratura e le parti ad adoperarsi per trovare una soluzione. Il giudice che ha reintegrato i tre operai ha convocato sindacati ed azienda per il 21 settembre, in modo da discutere nel dettaglio il significato della parola “reintegro”. Intanto Marchionne è andato a Rimini, alla Festa di Comunione e Liberazione, e ha detto che «in Italia ci manca la voglia e abbiamo paura di cambiare». Ha poi chiesto un “patto sociale” e la fine della lotta di classe ovvero della logica per cui operai e padroni sono in conflitto permanente. Sul caso specifico di Melfi ha ribadito la tesi del sabotaggio: «La dignità e i diritti non possono essere patrimonio esclusivo di tre persone: sono valori che vanno difesi e riconosciuti a tutti, la responsabilità è anche quella di tutelare la dignità della nostra impresa e il diritto al lavoro di tutti i dipendenti». [Giorgio Dell’Arti]