13 aprile 1928
Arrestato il fratello di Silone
• Nei pressi di Brunate, vicino a Como, la polizia arresta
Romolo Tranquilli, fratello di Secondo, meglio noto con lo pseudonimo di
Ignazio Silone. È accusato dell’attentato perché in possesso di una mappa che
per gli inquirenti riprodurrebbe piazzale Giulio Cesare (in realtà è la piazza
di Como, luogo dell’incontro tra Silone e Luigi Longo). A carico di Romolo vi è
inoltre la testimonianza della domestica Adalgisa Valesi, che riconosce in lui
l’attentatore, benché in precedenza avesse indicato un’altra persona, Augusto
Lodovichetti. Le contraddizioni della testimone non fermano gli inquirenti che
vedono in Romolo l’intellettuale di collegamento tra il gruppo comunista e
l’ambiente internazionale degli esuli. L’intenzione della milizia è di chiudere
l’inchiesta con un processo a rito direttissimo, a porte chiuse. Tranquilli
nega di aver partecipato alla strage, ma sarà sottoposto a duri interrogatori e
a torture che gli producono gravi lesioni ai polmoni, fino a causarne la morte (il
27 ottobre 1932). [Cds 14/4/1928]
• La versione ufficiale sposta a oggi l’incidente alla
caserma della milizia avvenuto ieri.