13 aprile 1928
Dinamite, ordigno a orologeria
• Esaminati i reperti trovati sul luogo dell’attentato, i ten. gen. Mario Grosso, della Sezione distaccata artiglieria, deposita la propria perizia. Schegge di ghisa sparse tutt’intorno in un raggio di 60 metri; esplosione violenta e istantanea avvenuta all’interno del basamento del lampione; tipo di esplosivo: dinamite o gelatina esplosiva; detonazione con un congegno a orologeria; «per ciò che si riferisce all’intervento della corrente elettrica, non solo non si rinvenne alcun conduttore, ma è probabile che se un conduttore fosse resistito, la detonazione sarebbe avvenuta nell’istante in cui il Corteo Reale sfilava di fronte al punto minato, anziché qualche minuto di anticipo». [Giacchin 2009]